E' innegabile: l'Egitto ha un problema in campo turistico. Dal 2010 a oggi il calo è stato vertiginoso: da 14,7 milioni di turisti con entrate pari a 12,5 miliardi di dollari si è passati a circa 9,5 milioni di visitatori con entrate pari a 5,8 miliardi di dollari.
Ecco perché, il ministro del Turismo egiziano Hisham Zaazou, è volato a Dubai con l'obiettivo di rilanciare il settore e attrarre maggiori visitatori in particolare dai Paesi del Golfo all'insegna dello slogan "Ci mancate" (We miss you).
In un'intervista al Wall Street Journal, Zaazou non ha negato che il turismo "è malato, ma non è destinato a morire", prevedendo un rilancio del settore nel "2020 con 25 milioni di visitatori ed entrate pari a 25 miliardi di dollari".
Pesano gli allarmi attentati e gli avvenimenti politici che hanno scosso il Paese dei Faraoni dal 2011 ad oggi, allarmi che hanno frenato anche gli italiani, da sempre amanti dell'Egitto. Ma oltre al clima di instabilità e turbolenza – continua il Wsj – c'è un altro elemento che ha danneggiato l'immagine del Paese: quello delle molestie sessuali, un vero "problema", ha ammesso Zaazou, sul quale il governo e le forze dell'ordine stanno lavorando.
"La polizia presidia le strade delle città, mentre negli alberghi abbiamo predisposto un sistema di videocontrollo – ha spiegato – dobbiamo anche intervenire a livello legislativo e per ultimo cercare di elevare il livello culturale delle persone che lavorano a contatto con gli stranieri".