venerdì, 22 Novembre 2024

In Russia TO in crisi: turismo estero crolla a -70%

L’offerta delle compagnie turistiche russe per i viaggi all’estero è crollata del 70%, complice la crisi del rublo, ma soprattutto la chiusura della rotta per l’Egitto e la fine della vendita di viaggi organizzati in Turchia, due tra le mete preferite dai russi.

Secondo il vice presidente dell’associazione dei tour operator russi, Dimitri Gorin, ci sarà una diminuzione dei viaggi all’estero del 40% a fine anno. A dispetto di ciò, cresce del 30% il flusso interno – dopo un crollo dovuto alla crisi della valuta – sopratutto verso la Crimea. Per incentivare ancora il turismo nelle località russe, il vice premier Olga Golodets ha annunciato che entro fine anno sarà pronto un pacchetto di misure per il sostegno al settore con sussidi e agevolazioni fiscali.   

“Prima della crisi avevamo 2.050 compagnie impegnate nell’organizzazioni di viaggi all’estero – ha detto Gorin – ora sono 650”, e il numero potrebbe continuare a diminuire fino a 300. Crolla anche il mercato del traffico dei charter, dove – ha spiegato Gorin – “tutto il personale delle compagnie proprie o affiliate a tour operator è in vacanza per tre mesi”.   

Gorin si è augurato comunque che per il prossimo anno le “compagnie aeree possano avere agevolazioni fiscali per i voli interni russi, come è stato fatto quest’anno con i voli in Crimea, dove l’iva è a tasso zero”. La misura ha aiutato ad aumentare il numero di voli a Sinferopoli, dove la crescita nel 2015 è del 5,5%, e a Sochi. All’estero sono aumentati soprattutto i voli per Tel Aviv, Chisinau in Moldavia (città usata come scalo per l’Ucraina dopo la chiusura della tratta) e anche Roma.

 

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