Basta Green pass vaccinale, anche in formato light; basta lavoro da casa generalizzato; basta vincoli legali sull’uso delle mascherine ove che sia. Boris Johnson brucia le tappe del passaggio verso il ritorno a una qualche normalità nel Regno Unito scommettendo sui dati in calo dell’ondata di contagi Omicron e annunciando l’anticipo immediato della revoca di quasi tutte le residue restrizioni reimposte a dicembre contro la nuova variante. Scelte ispirate a limitare le restrizioni rispetto “ad altri Paesi europei” dinanzi alla comparsa di Omicron, ha detto Johnson, in favore di una strategia di accelerazione “record” nel continente delle terze dosi booster del vaccino. E che ora si traducono addirittura nell’abolizione secca in Inghilterra del grosso delle misure extra introdotte a dicembre: lo smart working; l’uso delle mascherine nei luoghi pubblici affollati, sui mezzi di trasporto urbano o nelle scuole (salvo la raccomandazione al “buon senso individuale”); e il mini passaporto vaccinale britannico previsto in queste settimane sull’isola come obbligatorio per i soli accessi a discoteche o eventi collettivi di massa. Un alleggerimento che nelle parole di BoJo e del suo ministro della Sanità, Sajid Javid, farà del Regno “il Paese più aperto d’Europa”, in attesa di essere allargato a breve anche alle regole sull’isolamento post infezione e sui test per i viaggiatori; e che contribuirà a sostenere un’economia già tornata oltre i livelli pre Covid, con tassi di disoccupazione ai minimi storici, al netto dell’impennata dell’inflazione al primato mensile trentennale del 5,4%.