Machu Picchu chiusa per protesta contro caro-biglietti treni


Uno sciopero a tempo indeterminato indetto dalle organizzazioni sociali del distretto di Machu Picchu, in Perù, per sollecitare una riduzione del prezzo dei biglietti ferroviari per i turisti peruviani ha causato da alcuni giorni la chiusura della storica cittadella inca.
Il sindaco di Machu Picchu, Darwin Barca, ha spiegato che la popolazione è in collera per il forte aumento del prezzo dei biglietti del treno fra Cusco e la località turistica. “La gente ha deciso lo sciopero indefinito – ha assicurato – fino a che le sue richieste non saranno accolte. In effetti io stesso ho sollecitato da tempo una valutazione della situazione”, ha aggiunto, ricordando che “esiste una discriminazione ai danni dei turisti locali nel trasporto su rotaia da Ollantaytambo a Machu Picchu, rispetto alle frequenze e ai posti disponibili nelle vetture”.
Prima dello scoppio della pandemia da coronavirus il turista locale pagava 10 soles (2,29 euro), ha concluso Barca, “mentre a lui sono chiesti fra 60 e 70 dollari”.

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