Da oggi i russi che vogliono viaggiare nei Paesi dell’Unione europea devono fornire le proprie impronte digitali per ottenere il visto Schengen. I tour operator hanno espresso tuttavia la preoccupazione che il nuovo obbligo possa disincentivare i viaggi verso l’Europa (già diminuiti per la crisi del rublo) per i russi che vivono in zone remote e che dovrebbero arrivare fino a un centro visti per rilasciare le impronte. “Temiamo che la domanda di viaggi in Europa diminuirà del 30%, mentre il numero complessivo di turisti che sono andati all’estero è crollato del 50% (dall’inizio della crisi economica, ndr)”, ha detto Irina Tiurina, portavoce dell’Unione dell’industria turistica russa.
L’operazione, da ripetere ogni cinque anni e dalla quale sono esentati i bambini sotto i 12 anni, si può effettuare nei centri per i visti senza aggravio di costi e tempi per il loro rilascio. La misura è già stata applicata in diversi Paesi del Medio Oriente, dell’Asia e dell’Africa. Nel 2014 in Russia sono stati concessi 5.76 milioni di visti per l’area Schengen, circa un terzo di tutti i visti per l’Europa rilasciati nel mondo.