Tragedia aerea in India, bilancio sale a 279 vittime


Due indagini separate cercheranno di individuare le cause dell’incidente avvenuto giovedì scorso ad un aereo della Air India diretto a Londra Gatwick, poco prima del decollo da Ahmedabad, in India.

Il governo ha istituito un comitato di alto livello che si riunirà per la prima volta oggi, lunedì 16 giugno. Il comitato, presieduto dal Ministro degli Interni, dovrebbe presentare la sua relazione entro tre mesi. Si prevede che il comitato si concentrerà sulla “formulazione di Procedure Operative Standard per prevenire tali eventi in futuro”.

Un’indagine separata è in corso anche da parte dell’Aircraft Accident Investigation Bureau (Aaib), che sta esaminando gli aspetti tecnici dell’incidente. Al centro, l’esame della scatola nera del Boeing 787-8 Dreamliner di Air India, recuperata venerdì. A seguito dell’incidente, l’ente di controllo aeronautico indiano (Dgca) ha disposto ispezioni extra a tappeto su tutti i Boeing 787-8 e 787-9 prima dell’autorizzazione a decollare dal Paese: a scopo precauzionale e “fino a nuovo ordine”.

Sale nel frattempo il bilancio provvisorio delle vittime del Boeing 787 a 279 persone. Il bilancio precedente era di 265 morti, inclusi passeggeri, membri dell’equipaggio e le vittime a terra. A tre giorni dalla tragedia, le autorità indiane hanno detto di avere identificato tramite test del Dna solo 47 vittime mentre solo 24 corpi sono stati consegnati alle rispettive famiglie. Molti corpi sono carbonizzati e le autorità stanno eseguendo test del Dna sui resti per stabilirne l’identità.

Si moltiplicano i dettagli sulle storie tragiche delle vittime: inclusa quella del comandante 60enne Sumeet Sabharwal, morto sulla soglia della pensione nella sciagura, accanto al primo ufficiale Clive Kundar, e descritto alla stregua di “un uomo disciplinato”, affidabile, di un pilota esperto come pochi al servizio di Air India anche in veste di capo addestratore dei colleghi più giovani. Nel contempo continua a tener banco il racconto dell’incredibile miracolo di Vishwash Kumar Ramesh, unico passeggero scampato all’inferno, addirittura camminando sulle sue gambe quasi incolume. O ancora quello – più ‘ordinario’ – di Bhoomi Chauhan, salvata da un ingorgo del traffico che le era sembrato una disdetta e che invece le ha fatto perdere provvidenzialmente l’appuntamento col volo della morte per 10 minuti.

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