domenica, 22 Dicembre 2024

Il turismo in cima alla lista dei desideri dei cinesi usciti dalla quarantena

Mentre in Europa e Usa è già iniziata la fase del ‘tutto chiuso’ in Cina sta avvenendo l’opposto: tutti riaprono e si parla addirittura di “revenge spending”, la spesa della vendetta. I cinesi infatti sono tornati a fare shopping di lusso, come scrive un articolo di Bloomberg News, riportato da Il Sole 24 Ore, seppur adottando le dovute precauzioni: mascherine per gli addetti e accessi ristretti. E già da qualche giorno davanti alle grandi gioiellerie o ai negozi di marchi luxury come Chanel sono iniziate le prime file.

E un articolo del quotidiano China Daily scrive: “si cominciano a scrivere le liste delle cose da fare per riprendersi”. Ai primi posti ci sono: andare al ristorante, viaggiare, festeggiare e fare shopping”. Non a caso, China Skinny, società di marketing e strategie molto famosa in Cina, prevede una ripresa “esplosiva” del settore turismo, domestico e verso l’estero, sulla base di quello che successe dopo la fine dell’emergenza legata alla Sars, nel 2003. Nell’ottobre 2003, prima occasione festiva dopo la crisi Sars, il numero di voli fece un balzo del 200% rispetto all’anno precedente.

Intanto, China Tourism News, citando i dati di un indice di fiducia del consumo turistico appena pubblicato, sostiene che oltre il 70% dei consumatori cinesi intervistati si aspetta che il settore del turismo si riprenda dopo giugno, mentre il 20% afferma che si riprenderà dopo maggio. L’indagine mostra che il turismo domestico, soprattutto quello a corto raggio, sarà in prima linea nella ripresa. A causa della situazione epidemica globale, è probabile che il turismo in uscita riprenda gradualmente nella seconda metà dell’anno e, secondo l’articolo, la ripresa del turismo in entrata potrebbe richiedere più tempo. Tra i consumatori che hanno pianificato di viaggiare per la prima volta dopo l’epidemia, il 43,5% ha scelto di fare solo una gita, il 20% ha preferito viaggi all’interno del Paese, il 6,9% viaggi all’estero. Circa il 30% degli intervistati non ha ancora pianificato un itinerario.

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