giovedì, 19 Dicembre 2024

Aderire a un brand giova agli hotel? focus a Milano

Un nuovo evento dedicato al mondo dell’hospitality che analizza l’impatto dei brand con un focus sui segmenti premium, midscale ed economy partendo da una fotografia dell’attuale scenario e scendendo in profondità con gli interventi di prestigiosi stakeholder.
Appuntamento il 25 settembre, dalle 9 alle 13, al Best Western Plus The Hub Hotel di Milano con la 1^ edizione di ‘Branded, Unbranded, White Label – The Hotel Operator Conference’.

Quattro le sessioni di approfondimento del tema. Si comincia con ‘Lo scenario attuale degli operatori alberghieri in Italia’, gli speaker si confronteranno sulla situazione più aggiornata del mercato degli operatori nazionali, grazie al contributo di advisor e istituti di ricerca che tratteggieranno lo scenario attuale. Interverranno: Maria Carmela Colaiacovo – Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Fabio Primerano – Federalberghi Lombardia, Ilaria Sangalli – Intesa San Paolo e Luca Cerretani, Pkf hospitality Group Italy.

A seguire ‘La presenza dei top brand sul mercato’ grazie alla presenza dei principali operatori di marchio, si parlerà delle strategie e delle principali direttrici di sviluppo per il mercato domestico, sia nelle destinazioni primarie sia nelle location secondarie. Protagonisti della tavola rotonda: Mattias Innocenti – Accor, Fabrizio Doria – BWH Hotels Italia & Malta, Patrick Puricelli – Hilton Hotels & Resorts, Fabrizio Piolanti – IHG Hotels & Resorts e Filippo Papa – Marriott.

Un confronto sui differenti modelli adottabili, mettendo a confronto i diversi approcci possibili tra i modelli branded, unbranded e white label, presenti a livello internazionale e domestico. Questo il focus della sessione ‘To brand or not to brand’ sul quale si confronteranno: Ezio Romani – Amapa, Fabrizio Prete – Garibaldi Hotels, Guido Della Frera – Gdf Group, Luca Boccato – Hnh Hospitality Group, Francesco Incerti – INC Hotels Group, Guillermo Pérez – Panoram Hotels e Damiano De Crescenzo – Planetaria Hotels.

La mattinata di lavori si concluderà con un’analisi del ruolo degli operatori dal punto di vista dell’investimento che si confronteranno sui differenti modelli di gestione e di contratti adottabili. Il panel “I vantaggi competitivi per gli investimenti immobiliari” vedrà la partecipazione di: Marcello Cicalò – Bluserena, Michelangelo Ripamonti – Castello Sgr, Chiara Caruso – Cdp e Th Resorts (relatore TBA).

“In Italia la percentuale branded nell’alberghiero copre il 6-7%, ovvero il 19-20% se si considerano le camere, e quindi è ancora un mercato che presenta ampi margini di penetrazione da parte delle catene – afferma Giorgio Bianchi, Global Business Development e partner The Hotel Operator Conference – La Spagna, per fare un esempio tra le destinazioni competitor, è al 35%, altri Paesi hanno indici ancora più alti. Questo vuol dire elevate potenzialità e opportunità per i brand nazionali e internazionali. Vogliamo analizzare con i protagonisti se aderire a un brand ripaga, e in che modo. Parliamo degli alberghi in generale ma, soprattutto, ci interessa in questo caso il segmento medio del mercato, cioè i 3 e 4 stelle, che rappresentano per l’Italia la quota più forte, l’80-85% del totale degli alberghi, non ancora presidiata appieno dai brand. È interessante inoltre capire quali siano i modelli di business più utilizzati in questo segmento: owned, lease, management contract o franchising”.

“L’evento è dedicato ai gruppi alberghieri italiani e internazionali. Il focus è sugli operatori e sugli investitori – prosegue Bianchi – Soprattutto questo aspetto trova declinazioni importanti sia nel caso di affiliazione a un gruppo già esistente, sia dell’ingresso sul mercato con un marchio proprio, il successivo sviluppo di una catena brandizzando i diversi prodotti e, in seguito, l’eventuale affiliazione a marchi internazionali già esistenti per una maggiore presa sul mercato. L’altro contenuto forte del convegno è il tema white label, cioè operatori che decidono di non dotarsi di un proprio brand. L’incontro mette a confronto chi sviluppa il proprio e chi invece lavora con l’affiliazione a uno o più brand internazionali. Pensiamo a una catena formata da due o tre alberghi all’interno di una stessa destinazione città dove è più facile svilupparsi. Nel momento in cui si comincia a essere presenti in maniera più capillare sul territorio, con prodotti differenti e interessando più mercati, serve un management strutturato”.

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