L’emergenza coronavirus comporta “una situazione difficilissima per tanti connazionali all’estero e ne stiamo facendo rientrare tanti. Ma devo lanciare un appello alla responsabilità: non esiste che italiani con sintomi si mettano sugli aerei e rientrino in Italia mettendo a rischio la salute dei passeggeri e dei loro familiari. Chi ha dei sintomi deve restare all’estero e li aiuteremo ad essere curati dalle strutture ospedaliere che sono lì”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al Tg5.
Intanto la vice ministra degli Esteri Marina Sereni scrive su Facebok: “la macchina della Farnesina continua a pieno ritmo a lavorare sul rientro di moltissimi nostri connazionali dall’estero. Ogni giorno qualche problema che si risolve, ogni giorno altri nuovi che vanno affrontati: informare in tempo reale i connazionali delle possibilità di rientro che cambiano in continuazione, cercare di favorire dei collegamenti aerei in situazioni in cui le autorità locali hanno deciso la chiusura, stringere accordi con altri Paesi – soprattutto europei – per portare a casa i connazionali unendo le forze; far rispettare a tutti i viaggiatori le misure di precauzione e contenimento del virus una volta arrivati in Italia. Mi premeva però dare conto di un aspetto – sottolinea la vice ministra – in questi giorni non ci siamo solo occupati di numeri, abbiamo incontrato una varietà di situazioni e storie diverse alle quali, grazie al lavoro di tutti i funzionari della Farnesina nelle sedi all’estero e a Roma, abbiamo potuto dare assistenza e risposte”.