Nel 2017 le compagnie aeree e gli aeroporti hanno spostato e gestito 4,6 miliardi di valigie e sono stati 22,7 milioni i bagagli smarriti, danneggiati o consegnati in ritardo. Un recente studio di AirHelp ha dimostrato che il 66% dei passeggeri italiani non presenta reclamo dopo aver subito un disagio con il proprio bagaglio. Ai sensi della Convenzione di Montreal, i passeggeri possono ricevere un rimborso dai 1.200 ai 3.000 euro.
“Le compagnie aeree devono fare di più per rendere consapevoli i viaggiatori dei loro diritti – dice Roberta Fichera, portavoce di AirHelp – Grazie a questo ultimo sondaggio abbiamo scoperto che il 34% degli italiani che aveva diritto a un rimborso non ha presentato un reclamo”.
Per ottenere il rimborso, il passeggero deve presentare il reclamo prima di lasciare l’aeroporto e compilare un rapporto per denunciare i bagagli smarriti. Il rapporto deve essere quanto più completo possibile: è necessario precisare il contenuto della valigia e il valore di ciascun articolo.
Se un bagaglio ha un valore superiore a 1.131 DSP (Diritti Speciali di Prelievo), circa 1.300 euro, si consiglia di informare la compagnia aerea ancor prima di registrare il bagaglio. In questi casi, infatti, si può ottenere un risarcimento più alto in caso di smarrimento o danneggiamento, ma i termini variano a seconda della compagnia aerea di riferimento.
Per voli in ritardo, cancellati o imbarchi negati, tutte le compagnie aeree devono corrispondere da 250 euro a fino 600 euro di rimborso a prescindere dal prezzo pagato per il biglietto acquistato. Si tratta di un diritto dei passeggeri il più delle volte a loro sconosciuto (o omesso dalle compagnie aeree), tant’è che meno del 2% degli aventi diritto ha richiesto e ottenuto il risarcimento. Il diritto al risarcimento finanziario deve essere richiesto entro 3 anni dalla data di ritardo del volo. Circostanze straordinarie come condizioni meteo o emergenze mediche esentano la compagnia aerea dall’obbligo di risarcire i passeggeri aerei.