martedì, 19 Novembre 2024

Turismo di ritorno, un mercato potenziale da 80 mln di persone

Il bacino potenziale teorico del cosiddetto turismo “di ritorno” o “delle origini”, ovvero quello generato dagli italiani residenti all’estero o dai loro discendenti, è pari a circa 80 milioni d persone. Il giro d’affari attualmente relativo a questo segmento turistico dal solo continente americano si aggira intorno ai 650 milioni di euro per un totale di 670.000 arrivi/anno in Italia.

I dati sono stati presentati da ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo all’interno del Report focalizzato sul turismo “di ritorno”, al momento le uniche stime per misurare quella che finora è stata considerata una nicchia del settore turismo in Italia, ma destinata a crescere esponenzialmente nel breve periodo.

“Gli italiani residenti all’estero – ha dichiarato Gianni Bastianelli, direttore esecutivo di ENIT – sono i primi ambasciatori del brand Italia presso potenziali nuovi turisti in ingresso. Tenendo conto che sono quantificabili in circa 80 milioni gli italiani o italo-discendenti all’estero, ci troviamo di fronte a una nicchia di mercato ad elevato potenziale di crescita. In questo senso – ha aggiunto Bastianelli – il turismo generato dagli italiani all’estero risponde anche alle strategie di medio periodo dell’industria turistica italiana, in quanto fonte di un flusso di visitatori diffuso sul territorio, lontano dal turismo di massa, e omogeneamente distribuito lungo il corso dell’anno. Non è inoltre da dimenticare che il turismo di ritorno si traduce spesso in una fonte di possibili investimenti nei paesi di origine, e in una modalità per ripopolare borghi con numeri ormai residuali di abitanti”.

I principali mercati di questa tipologia di turismo sono costituiti da Brasile, dove risiedono 25 milioni di persone di origine italiana, Argentina (20 milioni) e USA (17 milioni), seguiti da Francia, Svizzera, Germania e Australia. Nel biennio 2007/2008, causa la crisi globale, si è assistito ad un ulteriore flusso migratorio dall’Italia verso Germania, UK e Belgio e nello stesso tempo diretto verso gli Stati Uniti, Canada e Australia.

In particolare, le spese a motivo di visite alla famiglia d’origine da parte dei discendenti italiani di seconda/terza generazione, sono così suddivise per Paese: USA 434 milioni (9,7% sul totale di flussi economici generati dal turismo in entrata dagli USA), Canada 86 milioni (6,9% sul totale spesa in entrata del turismo canadese), Brasile 49 milioni (6,8% totale turismo brasiliano in ingresso), Argentina 75 milioni (16,4% totale spesa).

Nel 2017 le presenze provenienti dagli USA in Italia sono state 12.659.011 (+10,6% vs 2012, +10,3% vs 2016), Canada 2.126.326 (+9,1% vs. 2012, +6,6% vs 2016), Brasile 2.322.949 (+25,7% vs 2012, +23,1% vs 2016), Argentina 1.762.200 (+ 111,2% vs 2012, +12,3% vs 2016).

Dal punto di vista della spesa degli stranieri in Italia proveniente dai Paesi che vedono la maggiore presenza di discendenti di emigrati emergono i seguenti dati: USA 4,5 miliardi (+24,4% vs 2012, -1,7% vs 2016), Canada 1,2 miliardi (+96% vs 2012, +18,5% vs 2016), Brasile 721 milioni (+83,8% vs 2012, +12,5% vs 2016), Argentina 458 milioni (+142,6% vs 2012, +25,5% vs 2016)

Guardando alle statistiche sui flussi turistici verso l’Italia da parte di quei Paesi di lungo raggio che sono stati storicamente meta di emigrati italiani, l’Italia è al primo posto tra i Paesi appartenenti all’area Schengen per pernottamenti – in generale quindi provenienti dall’extra-Europa – e, in particolare, da tutta l’area Centro e Sud America (5,6 milioni), dal Canada, dagli Stati Uniti e dal Brasile.

Inoltre, da questi Paesi il turismo organizzato verso l’Italia per l’estate in corso è all’insegna della crescita. Negli USA, la totalità dei tour operator sentiti da ENIT nel periodico monitoraggio dei flussi turistici provenienti dall’estero (140 operatori contattati in 22 mercati) rilevano vendite in aumento, quantificabili tra l’8% e il 20% rispetto alla medesima stagione del 2017. In Brasile l’85,7% dei Tour Operator rileva incrementi che oscillano tra il 5% e il 32% rispetto al periodo estivo dell’anno scorso. Diversa la situazione in Canada, dove il 33% dei tour operator intercettati indica aumenti del 10% sull’estate dell’anno precedente e il 67%, dichiara stabilità nelle vendite della destinazione Italia per l’estate in corso. In Argentina la maggior parte degli operatori (60%) contattati rileva incrementi che oscillano tra il 10 e il 15%.

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