venerdì, 22 Novembre 2024

Riparte lo shopping tourism in Italia, spesa media oltre 100 euro

Riparte il turismo e, con esso, la voglia di shopping tourism in Italia, con Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito tra i principali mercati internazionali per l’incoming del nostro Paese e una spesa media pro-capite giornaliera di 100 euro.
È la fotografia scattata da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza nella macro-industria turistica presentata a Venezia nell’ambito della tappa inaugurale di ‘Shopping Tourism – il forum italiano’, appuntamento dedicato agli operatori dello shopping ideato dalla stessa Risposte Turismo e organizzato in partnership con il Sistema Confcommercio e con Mastercard e Land of Fashion Villages main sponsor.
Il rapporto contiene un’inedita indagine su un campione rappresentativo di 300 turisti stranieri (provenienti da Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito, quattro mercati attualmente rilevanti per l’incoming nazionale),di cui la metà turisti che hanno nello shopping la motivazione prevalente del viaggio.
Tra i fattori che influenzano maggiormente nella scelta della destinazione di viaggio spiccano, dopo sconti, saldi e promozioni (60%), l’offerta commerciale della destinazione (34%), i servizi a disposizione (trasporti ma anche app dedicate e mappe, 32%), la vicinanza ad attrazione / luoghi da visitare (29%) e la presenza di produzioni tipiche/prodotti particolari o unici (27%).
Tra le prime città menzionate quali destinazioni in cui si sono realizzati i viaggi per shopping figura Milano assieme a Londra, New York e Parigi (a confermare precedenti indagini di Risposte Turismo), mentre nelle città top of mind si inseriscono, oltre alle appena citate, anche Los Angeles, Barcellona, Madrid e Roma.
Della parte di campione di intervistati riferita a chi dichiara di non aver mai viaggiato con lo shopping quale motivazione principale, il 14% ha indicato nel fare acquisti una delle attività prevalenti nel corso del soggiorno, dimostrando dunque la forza generale del binomio turismo e shopping tra la domanda. I turisti dello shopping: la prospettiva dei negozi a Venezia.
Da un’ulteriore indagine effettuata su oltre 80 negozi a Venezia, secondo gli operatori del retail intervistato tre clienti su quattro sono turisti e i livelli di vendita a fine anno saranno molto simili a quelli del 2019.
Tra i turisti stranieri maggiormente presenti nei negozi in città prevalgono gli statunitensi (32%), seguiti da francesi (25%), tedeschi (22%) e inglesi (8%).
Inoltre, circa un terzo dei negozi intervistati sottolinea come, rispetto al 2019, le abitudini del turista siano cambiate: richiede prodotti originali o personalizzati creati da artigiani locali e vivere nuove esperienze come quella di incontrarli così come l’ottimizzazione delle spedizioni di acquisti nei luoghi di vendita, sebbene una parte della clientela turistica esprima oggi un minore potere d’acquisto.
Per quanto riguarda, infine, le vendite ai turisti, 9 negozianti su 10 sottolineano ottime prospettive verso il 2023 (il 44% dichiara una situazione positiva e confida possa migliorare ulteriormente il prossimo anno). Pur con un 64% di negozi che dispone di servizio e-commerce (prevalentemente tramite proprio sito) oltre 6 su 10 puntano ancora sulla vendita in negozio.
“Lo shopping tourism in Italia beneficia della ripresa dei viaggi, anche internazionali, con vantaggi per l’offerta commerciale delle destinazioni così come per altre componenti dei sistemi economici locali – ha detto Francesco di Cesare, presidente Risposte Turismo – Per sfruttare questa opportunità gli operatori dovranno dimostrare di essere aggiornati e sensibili rispetto alle richieste e preferenze dei turisti, in particolare di quelli che si muovono proprio per fare acquisti nelle destinazioni visitate, e si aspettano di poter acquisire valore – in termini di conoscenza, informazioni, intrattenimento – dall’esperienza che vivranno”.

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