martedì, 7 Maggio 2024

Anpac, piloti in servizio anche 17 ore

In Italia i tempi di volo e di servizio più lunghi d’Europa

Incrociano le braccia oggi i piloti italiani, ma vogliono comunque far capire le ragioni della loro protesta. ”A parole, nessuno è contro la sicurezza, se per sicurezza si intende salire su un aereo di
linea raccomandandosi di arrivare a destinazione. Ma se si tratta di adottare provvedimenti che permettano di conseguire tale risultato, il panorama nel nostro Paese è sconfortante”. Il presidente dell’Anpac, Andrea Tarroni, in ordine ai motivi alla base del primo sciopero a difesa della sicurezza, indetto per oggi, a partire dalle 12, da tutte le sigle sindacali del comparto aereo, denuncia il fatto che ”troppe compagnie operano con equipaggio minimo in costante deroga ai limiti di volo e d’impiego, senza alcuna verifica da parte di Enac dei livelli d’attività. Il risultato è che equipaggi di due soli piloti sono in servizio per 17 ore consecutive. Con quali riflessi sulla lucidità e la fatica operazionale è facile immaginare”. E le cose potrebbero peggiorare ancora, prosegue il leader del maggiore sindacato dei piloti, ”se fosse approvata una norma europea che contrasta con le ricerche scientifiche e con il buon senso”. Per sensibilizzare istituzioni, opinione pubblica e enti competenti sul delicato tema della sicurezza ”piuttosto che le sirene del profitto”, domani protestano oltre 31.000 piloti europei. ”In Italia, dove sono consentiti i tempi di volo e di servizio più lunghi d’Europa, la strategia del rinvio di Enac ha costretto Anpac e altri otto sindacati a quattro ore di sciopero”. Negli altri paesi Ue, saranno distribuiti volantini negli aeroporti a sostegno della vertenza. Con una lettera ai direttori degli aeroporti, denuncia ancora l’Anpac, ”l’Enac ha negato l’autorizzazione al volantinaggio agli scioperanti, come avvenuto invece in molte altre occasioni in un clima di totale serenità”. ”I piloti sono spesso – conclude Tarroni – l’ultimo diaframma tra un problema e una tragedia. Non sarebbe il caso di garantire equipaggi non solo competenti ma nelle migliori condizioni psico-fisiche possibili? Chi vorrebbe farsi operare da un chirurgo che è in sala operatoria da 17 ore?”. Domanda legittima, ma probabilmente inutile. Il problema , infatti, sta a monte e riguarda il sistema Italia. Se la stragrande maggioranza degli imprenditori, o presunti tali, è convinto che si possa tirare a campare auspicando sempre che la botte resti piena, mentre la moglie è ubriaca, non si va molto lontano. Ma il problema, per gli imprenditori, solitamente non si pone, perché anche in caso di tragedia difficilmente c’è qualcuno che paga.

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