martedì, 30 Aprile 2024

Antitrust, c’è vera concorrenza tra le compagnie aeree?

Tesauro, nonostante compagnie low cost molte rotte sono come prima della liberalizzazione

Giornata di polemiche ieri per il settore del trasporto aereo. Il presidente dell’Antitrust ha espresso dubbi sul fatto che ci sia una concorrenza reale nel settore del trasporto aereo ed avanzato addirittura sospetti di ”collusione” derivanti da una drastica ed asimmetrica separazione di mercato tra le compagnie tradizionali e quelle low cost. In Italia, sostiene infatti l’Antitrust, le ”condizioni concorrenziali appaiono ancora poco chiare” e, nonostante la nascita di compagnie low cost, ”un numero significativo di rotte nazionali conserva il medesimo assetto competitivo precedente la liberalizzazione”, con conseguenze anche sui prezzi che, per questo, oltre a non aver subito modifiche sostanziali, risultano spesso ”nettamente” superiori a quelli praticati per collegamenti internazionali di ben piu’ lungo raggio. ”Non c’e’ nessuna collusione, ma addirittura troppa concorrenza”, si affrettano a rispondere le compagnie italiane che citano, invece, le difficolta’ in cui versano le aviolinee proprio a causa dalla guerra lanciata su prezzi e rotte. ”Siamo sicuri che la presenza delle low-cost voglia dire che c’e’ moltissima concorrenza?” aveva detto ieri Tesauro in occasione di un convegno, osservando come, in realta’, ci siano ”imprese tradizionali con servizi tradizionali a tariffe, ahime’, tradizionali”. E come poi ci sia un altro mercato ”dove operano i vettori low-cost che hanno una dinamica concorrenziale molto piu’ sviluppata e che hanno eroso parte del mercato abbandonata o non toccata dalle compagnie tradizionali”. Per Tesauro questo e’ ”un grado di competizione molto asimmetrico, che dipende dalle destinazioni”. Lo stesso sistema degli slot, dice, e’ ”molto insufficiente e alimenta il dubbio sul tasso di concorrenzialita”’. Non solo: secondo l’Antitrust esistono anche alcuni casi accertati di ”coordinamento” che si manifestano, ad esempio, nella determinazione delle tariffe”, grazie anche alla fissazione congiunta tra le compagnie della componente delle quote di sovrapprezzo carburante. Altre analisi condotte in occasione di intese per il code-sharing, hanno rilevato il rischio che ”in tale mercato si vada verso un assetto di tacito o esplicito coordinamento”. Ma la prima a non credere a questa sorta di collusione nella divisione del mercato e’ la stessa Alitalia: ”se fosse vero – fa notare la compagnia – non avremmo lasciato fette cosi’ consistenti e ricche di mercato domestico a Ryanair”. Anche per Meridiana la concorrenza ”e’ sotto gli occhi di tutti ” ed e’ talmente ”esasperata” da creare ”gravi problemi al conto economico” di tutte le compagnie, tradizionali e low cost. ”Basti guardare – osserva l’ad della compagnia, Giovanni Sebastiani – l’elenco di quelle che non ci sono piu’ ”.

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