venerdì, 10 Maggio 2024

Confindustria, per il turismo italiano serve un progetto comune

Jannotti Pecci,perdiamo terreno anche per caro-prezzi e offerta parcellizzata

Cinque milioni e mezzo di presenze,
italiane e straniere, in meno rispetto al 2004, una spesa in
diminuzione, nel primo semestre, del 4,1%, secondo i dati
dell’Ufficio italiano cambi. Una tendenza negativa che viene da
lontano e si consolida.
E’ negativo il quadro del comparto turismo tracciato dal
presidente di Federturismo, Costanzo Jannotti Pecci, al convegno
di studi che Confindustria ha dedicato alla risorsa turismo al
Teatro San Carlo.
Produce piu’ dell’11% del Pil nazionale e da’ lavoro a 2
milioni e 700 mila persone, ma il turismo in Italia – dice
Jannotti Pecci – non e’ ancora industria, non e’ considerato
come tale, ne’ dal governo, ne’ dalla Regioni.
L’arretramento
dell’Italia si spiega – nell’analisi dell’esponente di
Confindustria – anche con il caro-prezzi e la presenza di un’
offerta parcellizzata. Alberghi da 29 camere in media, e
mancanza delle grandi catene alberghiere. Da noi – secondo i
dati del World Travel Tourism Council – una camera costa 120
dollari a notte. In Francia 97, in Spagna 102, in Germania 83 e
negli Usa 70”.
L’offerta e’ ampia (1 milione 890 mila posti letto, contro 1
milione 356 mila in Spagna e 1 milione 192 mila in Francia), ma
il tasso di occupazione delle Camere e’ tra i piu’ bassi, e
supera di poco il 40%”.
Per il presidente di
Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ”in Italia il
turismo va male, e’ un dato triste su cui confrontarsi” ma che
richiede una risposta unitaria da parte di Governo, Regioni, ed
imprenditori. E Montezemolo lancia, concludendo il convegno, la
sua proposta ai presidenti delle Regioni del Sud, che
incontrera’ a giorni con il Comitato Mezzogiorno di
Confindustria come richiesto a fine luglio. ”Perche’ – si
chiede – le Regioni del Sud non lavorano ad un grande progetto
turistico comune, che comprenda infrastrutture, come gli
interventi sulla Salerno-Reggio Calabria, o la statale 106
ionica, porti turistici, villaggi o insediamenti competitivi per
poi vendere all’estero l’offerta comune del Mezzogiorno?”.

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