martedì, 16 Aprile 2024

Expo2030, 7 italiani su 10 fanno il tifo per Roma

Expo 2030 è una grande occasione che Roma non può lasciarsi sfuggire e, sebbene la qualità della vita resti da migliorare nella Capitale, ad appoggiare la sua candidatura sono 7 cittadini italiani su 10. È questo il dato più significativo che emerge dal sondaggio Ipsos presentato durante gli Stati Generali, evento che ha coinvolto la Città Eterna con 6 tavoli di lavoro distribuiti sul territorio.
L’evento – al quale hanno preso parte accademici, politici, imprenditori e media – ha rappresentato un fondamentale momento di stimolo e ascolto della città, del territorio e dell’intero Sistema Paese, in vista della definizione del dossier di candidatura che il Comitato promotore sta elaborando e consegnerà il 7 settembre.
Dal tavolo del Campidoglio, che ha dato il via ai lavori, i rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali hanno rimarcato l’importanza dell’Esposizione Universale, quale occasione di rilancio non solo per Roma ma, più in generale, un trampolino per l’Italia intera così come sottolineato da Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato al Ministero agli Affari esteri e della cooperazione internazionale, intervenuto stamani presso la Sala della Protomoteca: “Crediamo che la candidatura di Roma a Expo 2030 sia una questione che riguarda l’Italia e tutto il sistema Paese. Deve coinvolgere le migliori energie: vogliamo diventare parte attiva di questa sfida. Siamo consapevoli della competizione che attende la Capitale. Puntiamo sulla capacità evocativa di Roma e puntiamo sulla forza del tema, a partire dalla sostenibilità urbana. Come Farnesina siamo impegnatissimi, è una grande opportunità per tutta Italia”.
“È molto positivo che ci sia un’ampia condivisione attorno alla nostra candidatura, un consenso che crescerà ancora di più quando presenteremo il nostro progetto al Bie a inizio settembre – così il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri – Il confronto con i diversi tavoli di lavoro sul territorio cittadino è stato un momento importante di questa sfida che noi vogliamo vincere coinvolgendo l’intera Capitale e con il supporto di tutto il Paese. Abbiamo un’occasione irripetibile per trasformare Roma: lo faremo organizzando l’Expo della sostenibilità, del verde e della natura, con una grande centrale green che alimenterà integralmente l’area di Tor Vergata, rendendola neutrale dal punto di vista delle emissioni attraverso una grande comunità energetica che renderemo permanente, e con un corridoio di mobilità verde che attraverserà i Fori, l’Appia antica, gli Acquedotti fino ai padiglioni dell’Expo. Vogliamo rendere tangibile e concreto il sogno di ripensare compiutamente il modo in cui la rigenerazione urbana possa diventare uno strumento per sostenere l’ecosistema. Questo sarà per noi Expo e Roma è pronta a collaborare con ogni Paese del mondo che vorrà partecipare con il proprio contributo e le proprie idee”.
“Oggi è un giorno molto significativo per la candidatura di Roma a Expo 2030. Segniamo un punto di svolta, perché avviamo finalmente un lavoro che assume un rilievo pubblico, attraverso una presentazione fondamentale per il Paese – ha dichiarato Giampiero Massolo, presidente del Comitato Promotore di Expo 2030 – Non possiamo tuttavia svelare il progetto che abbiamo ideato, perché lo presenteremo ufficialmente il 7 settembre. Ma a partire da oggi diamo il via a una campagna che dobbiamo rendere tutti virale, popolare e sentita. Bisogna supportare un’iniziativa che deve venire dal basso, in condivisione con autorità, Comune, Regione, governo e privati. Il 2030 non è una scadenza per Roma, ma per l’Italia. A confortarci i risultati di uno studio, che mostra come 7 italiani su 10 siano contenti che la Capitale possa ospitare Expo. Oltre il 40%, infatti, è a conoscenza della proposta e la apprezza; percentuale che sale al 57% tra i romani. Non è poco e dobbiamo proseguire su questa strada”.
In contemporanea si sono aperti i cinque tavoli tematici, durante i quali sono emerse riflessioni e proposte per analizzare da un lato le criticità (più o meno evidenti) e dall’altro lato per trovare soluzioni concrete capaci di traghettare Roma verso le sfide future.

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