sabato, 20 Luglio 2024

Ferrovie, predisposto piano d’investimenti da 123 Mld

Per il Mezzogiorno servono 30,5 Mld

Ammontano a 123 miliardi di euro gli investimenti previsti al 2005 dal Piano di priorità predisposto
da ferrovie per gli interventi sulla rete ferroviaria in concessione ad Rfi. Di questi – si legge nel piano predisposto da Ferrovie e che verrà portato all’approvazione del Cipe il prossimo 26 o 27 settembre – circa 77 miliardi sono da finanziare. Il piano che va dal 2001 al 2005, include 20 miliardi di investimenti già spesi mentre sul totale della somma da destinare ai lavori sulla rete, 20 miliardi circa derivano da contratti di programma già finanziati con le scorse leggi Finanziarie. Il totale include anche i lavori per l’Alta Velocità Torino-Milano-Napoli, che però è in parte finanziato con capitali di prestito. Nel Piano si rileva come il costo complessivo da sostenere
per portare a termine entro 10 anni un radicale intervento sulla rete esistente è “notevole” ma per l’81%, ad oggi, non è coperto da finanziamento. Non solo. Per ottenere una notevole accelerazione degli investimenti è infatti necessario che il 70% del fabbisogno finanziario si concentri entro il 2005. Dopo quella data rimarrà infatti da finanziare solo l’Alta velocità sulla Salerno-Reggio Calabria e, parallelamente alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, l’allungamento della tratta fino a Palermo. Il Piano, come chiesto dal governo, ha posto particolare attenzione alla rete ferroviaria nel Mezzogiorno, verso cui sarà destinato il 37% del valore dell’intero sistema nazionale. Per la realizzazione di questo programma sono però necessari 30,5 miliardi integrativi da finanziare, il 40% della somma che deve essere ancora finanziata. Per perseguire il programma di investimenti previsto è inoltre necessario che il volume di spesa annuale passi dagli attuali 4,5 miliardi ai 9,9 miliardi del 2005. In sostanza “oltre alla disponibilità di risorse in tempi certi” è necessario che vi sia un impegno ad incrementare la capacità di spesa del 18% all’anno. Tale, infatti, è il tasso di incremento medio registrato nell’ultimo quinquennio e che deve essere mantenuto per portare a termine i programmi di investimento.

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