Tamburi Investment Partners, merchant bank di Giovanni Tamburi, e le varie famiglie imprenditoriali alleate del banchiere in Alpitour, salgono oltre il 70% del gruppo italiano del turismo. Comprano le quote del 38,8% rimaste ai fondi di private equity Wise e Ilp, entrati nel 2012 nel TO prendendone il controllo dalla famiglia Agnelli.
Per Alpitour, valutata 470 milioni nell’operazione, si apre così una nuova fase. Tip parla di una prospettiva di accelerazione dello sviluppo e di rafforzamento patrimoniale, in un’operazione volta anche a dare compattezza alla compagine azionaria nel lungo termine, in ottica di quotazione in Borsa nei prossimi due o tre anni.
La quota di Wise e Ilp verrà rilevata da una nuova società – Alpiholding – che sarà a sua volta partecipata per il 49,9% da Asset Italia, il veicolo con cui la boutique di Tamburi era entrata nel 2017 quasi al 33% di Alpitour sottoscrivendo un aumento di capitale da 120 milioni (Asset Italia ha anche gli investimenti di Tip in Amplifon). Un altro 0,2% di Alpiholding sarà del presidente e ad Alpitour Gabriele Burgio, mentre il residuo 49,9% fa capo ad altri investitori.
Alpiholding si è anche impegnata ad acquistare o a far acquistare, alle stesse condizioni, ulteriori quote di Alpitour nel caso alcuni tra gli altri soci fossero interessati a cederle. L’imprenditore torinese Ruben Levi, azionista storico di Alpitour, resterà nel capitale, come Fabio Landini, ex socio di Presstour. Wise, infine, acquisirà una partecipazione diretta in Alpitour di circa il 3,5%.
La banca d’affari di Tamburi diventa insomma sempre più una holding del ‘lifestyle’ italiano, con investimenti che nel corso degli anni hanno via via incluso Eataly, iGuzzini e gli yacht Azimut Benetti, oltre alla stessa Alpitour, ma includono anche partecipazioni di pochi punti percentuali in nomi di peso come Fca, Ferrari e Moncler, o investimenti obbligazionari come quello in Furla. Meno di un mese fa Alpitour aveva annunciato la conquista del secondo TO italiano, Eden Viaggi, per proiettarsi a un fatturato di circa 2 miliardi nel 2019 e porre le premesse per competere con i grandi player del mercato turistico europeo. Nei giorni successivi son quindi scattate le voci sugli appetiti per le quote di Wise e Ilp in Alpitour, da parte di nomi di peso come il colosso tedesco Tui o la conglomerata cinese Fosun, contro i quali sembra essersi è alzato dunque con successo lo ‘sbarramento’ di Asset Italia.