Taxi insufficienti nelle città nonostante il ‘Decreto Asset’ abbia previsto la possibilità di un incremento straordinario delle licenze fino ad un massimo del 20% e Comuni restii a recepire le linee guida dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Il presidente dell’Art, Nicola Zaccheo, fa il punto sulla carenza delle auto bianche sulle strade della Penisola nella relazione annuale dell’Authority, presentata in Parlamento.
Ad esempio “a regime Roma avrebbe bisogno di 2000 taxi, 1000 in più”, dice nella conferenza stampa di presentazione della relazione, esprimendo un “parere”. Infatti “chi decide sull’aumento del numero delle licenze per i taxi è il Comune, ossia l’ente affidante”, precisa l’Art, dopo che i sindacati di categoria avevano definito le parole di Zaccheo “fuori luogo”.
Nel corso dell’anno l’Autorità “ha rilasciato 42 pareri in procedura ordinaria, tra cui quello al Comune di Roma Capitale sull’incremento del contingente taxi e sull’adeguamento tariffario, propedeutico alla pubblicazione del bando relativo a mille nuove licenze e 5 pareri per l’incremento straordinario delle licenze”. La pubblicazione del bando è avvenuta nei giorni scorsi e c’è tempo fino al 23 settembre per fare le domande. Zaccheo sottolinea, quindi, che “se gli enti locali recepissero le linee guide dell’Art molte criticità sarebbero superate”.
Oltre ai taxi, Zaccheo nella sua relazione ha fatto il punto anche sugli altri settori dei trasporti: dagli aeroporti alle ferrovie alle autostrade ai porti. Rispondendo ad una domanda sulla privatizzazione di Rfi, la rete ferroviaria controllata da Fs, il presidente dell’Art ha spiegato che “la privatizzazione di un asset così importane richiede particolare attenzione”. Ma “personalmente credo che sia complicato privatizzare l’infrastruttura, in un asset così strategico lo Stato deve continuare ad avere un ruolo centrale” per cui “lascerei l’infrastruttura allo Stato mentre ben venga l’ingresso dei privati sulla parte servizi, gestiti con dei rapporti di concessione”, ha detto. E sulla eventuale privatizzazione di Fs ha risposto al question time alla Camera il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “Smentisco qualsiasi ipotesi di svendita per quello che riguarda le ferrovie, ribadisco che non sono giunte proposte sul mio tavolo, e se arriveranno le prenderò in esame ma il controllo era e rimarrà pubblico”, ha detto il ministro.