Restano in vigore le disposizioni che obbligano gli Ncc ad iniziare e terminare il servizio presso la propria rimessa, ovvero il Comune di rilascio della licenza, e a compilare sempre il foglio di servizio anche dopo prenotazioni online. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che non ha sospeso l’efficacia della Circolare Interpretativa del decreto di riforma del settore Ncc. Una sospensione era stata sollecitata da Uber.
Il Consiglio di Stato ha rinviato al Tar Lazio affinché venga fissata in modo celere l’udienza di merito. Erano presenti nel giudizio come appellate e intervenienti l’Associazione Tutela Legale Taxi, la Federtaxi Cisal, l’Ugl Taxi e la Soc. Coop. Samarcanda 5551.
“Siamo soddisfatti dell’ordinanza del Consiglio di Stato che, accettando la nostra richiesta, ha sollecitato un intervento sul merito da parte del TAR. Si tratta di un ulteriore segnale che l’Italia ha bisogno di una riforma organica della mobilità. Continueremo a cercare un dialogo costruttivo con le istituzioni e gli operatori per costruire città più sostenibili per tutti”, ha fatto sapere un portavoce Uber Italia.
Per il Codacons, “qualsiasi limite agli Ncc e a Uber rappresenta un danno per gli utenti dei trasporti pubblici non di linea. Per tale motivo speriamo che il Tar del Lazio, nella decisione di merito, voglia mettere fine al medioevo che impera in Italia nel settore dei trasporti pubblici non di linea”.