venerdì, 8 Novembre 2024

Grecia, futuro a rischio per molte compagnie di traghetti

Passeggeri in calo e in tre anni persi oltre 1 miliardo di euro

Navigano in cattive acque, è proprio il caso di dirlo, molte compagnie greche che gestiscono i collegamenti con i traghetti fra il continente e le isole. Negli ultimi tre anni (2009-2011) hanno accumulato perdite per un totale di oltre un miliardo di euro e ora molte rischiano il fallimento. 
Neppure il tanto sperato rilancio durante le ultime vacanze di Pasqua si è concretizzato e il numero dei passeggeri – fra greci in esodo pasquale e turisti stranieri – è sceso di almeno il 50% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. A rendere la situazione più pesante anche uno sciopero dei marittimi greci l'11 e il 12 aprile.    
Soltanto le quattro maggiori compagnie marittime – ANEK, Minoan, Marittima di Lesbos e Gruppo Attica (quotate in Borsa) – nel 2009 hanno subito perdite per complessivi 215 milioni di euro, salite a 345 milioni nel 2010 e attestatesi quindi a 210 milioni nel 2011. Lo scorso anno, infatti, diverse compagnie sono riuscite a limitare le perdite sfruttando il trasporto di cittadini libici che fuggivano dalla rivolta civile in atto nel loro Paese.   
La prospettiva del fallimento, quindi, sembra incombere sempre più minacciosamente su queste compagnie marittime: ma la colpa non è solo della crisi economica che attanaglia la Grecia bensì anche della elefantiaca burocrazia statale. Nel frattempo, l'industria della navigazione costiera si trova davanti una serie crescente di problemi. A causa della minore disponibilità di denaro dei greci dovuta alla recessione, si registrando un calo costante della domanda di passeggeri mentre continua ad aumentare il costo del carburante.

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