sabato, 4 Maggio 2024

In II trimestre aumenta traffico aereo e calano le tariffe. Al top l’Asia

È l’Asia a trainare il mercato del traffico aereo nel II trimestre 2016 il Rapporto IBAR.
Cresce il volume dei viaggi intercontinentali mentre continua ininterrotto, nonostante l’aggravio dei diritti aeroportuali e l’introduzione di nuove tasse di imbarco, il calo delle tariffe (-6,3%).
Il rapporto IBAR sull’andamento delle vendite della prima metà dell’anno, offre un quadro con molte prospettive.

Nel complesso i volumi del traffico intercontinentale registrano una crescita pari all’1,7%.
Continua la brillante performance dell’Asia che sconta senza contraccolpi un arretramento delle aree Mediorientali e del Golfo Persico, mettendo a segno un incremento del 6,9% nel semestre.

Nella analisi delle principali destinazioni dell’Asia, trovano risalto Cina (+ 8,9% ), Giappone (+12,2%), Thailandia (+13,1%), Filippine (+7,4%) e Sri Lanka (+36,45); tra i Paesi con volumi più ridotti notevoli incrementi per Vietnam (+23,7%) ed un vero e proprio boom di richieste per l’Iran (+44,6%) che, in aggiunta al turismo, beneficia della recente ripresa dei rapporti commerciali.

Per le Americhe (volumi complessivi al -4,5% ), che pur risentono dello sfavorevole andamento valutario, le buone notizie arrivano da Canada (+7,9% ) e Cuba (+8,9%).

Anche per l’Africa (volumi al +2,5% nel semestre ) si consolida la tendenza positiva già riportata nei primi tre mesi del 2016: le performance di Marocco (+16,8% ) e Sud Africa (+20,3%) danno il contributo maggiore ai risultati di metà anno.

Per quanto riguarda l’Europa, con volumi in calo del 10%, riflette appieno le due principali tendenze che impattano sulle vendite in adv: la avanzata dei vettori low-cost che, per quanto riguarda i collegamenti tra Italia e resto d’Europa, si avvicinano al 50% di market share e la maggiore propensione della clientela ad utilizzare i siti dei vettori per i propri acquisti.
Infine, inversione di tendenza per il traffico domestico (+0,9%).

Il calo delle tariffe (-4,2% per viaggi intercontinentali e -6,3% a livello globale) è generalizzato: i consumatori continuano a beneficiare dei vantaggi offerti da uno scenario fortemente competitivo mentre i vettori rinunciano perfino a trasferire sulla clientela finale l’aumento dei diritti aeroportuali – applicato da quasi tutti gli scali italiani nel 2016 – e l’introduzione delle nuove tasse municipali decretata ad inizio anno.

Il Rapporto, offre una fotografia mai pubblicata con questo grado di dettaglio che si basa sull’analisi di un database di circa 14,3 milioni di biglietti aerei (di cui circa 4,5 milioni per viaggi intercontinentali) emessi annualmente in Italia, per un valore complessivo leggermente superiore ai 3,5 miliardi di euro.

 

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