Scali europei surclassati da Istanbul, Ryanair al top
30 Giugno 2025, 10:30
Il 2024 ha segnato per l’Europa il recupero dei volumi di traffico passeggeri pre-Covid. Recupero che è avvenuto con velocità molto diverse per i Paesi dell’aerea del Mediterraneo quali Italia, Portogallo e Spagna da un lato, con tassi di crescita elevati sospinti dai flussi turistici, e Germania, Francia e Olanda dall’altro, che non hanno ancora recuperato i volumi di traffico del 2019, causa una crescita ridotta dei rispettivi mercati domestici e le difficoltà dei grandi hub continentali.
È quanto emerge dalla XIX Edizione del FactBook 2025, osservatorio che approfondisce lo scenario europeo del trasporto aereo, realizzato dal centro ICCSAI Transport and Sustainable Mobility dell’Università di Bergamo e presentato a Bari presso il Congress Center dell’aeroporto Karol Wojtyla, alla presenza di tutte le massime autorità del trasporto aereo e delle Istituzioni pugliesi.
Dallo studio risulta che il ruolo degli hub europei si sta ridimensionando a causa delle difficoltà a collegare direttamente alcune destinazioni asiatiche stante il divieto di sorvolo determinato dal conflitto tra Russia e Ucraina e una tendenza di lungo periodo che vede ridursi la percentuale del traffico mondiale in connessione. Come risultato complessivo, la connettività mondiale degli aeroporti europei è ancora
inferiore ai valori del 2019, confermando una perdita di competitività a favore degli scali di Istanbul e Medio Oriente.
Il principale vettore sul mercato europeo si conferma Ryanair, con un tasso di crescita ancora
significativo dell’8,5%, anche se in riduzione rispetto agli anni precedenti, a causa anche dei ritardi nelle consegne dei nuovi aeromobili. ITA Airways mette a segno la crescita più elevata tra le principali compagnie aeree europee, +21,3%, con un traffico 2024 ancora al di sotto dei livelli di Alitalia nel 2019.
Nonostante la quota low-cost si stia riducendo leggermente sia in Europa (al 49%) sia in Italia (al 58,3%), anche per il 2024 restano low-cost i vettori di riferimento in 18 dei 20 maggiori aeroporti italiani.
Per Stefano Paleari, fondatore di ICCSAI, ”il traffico crescerà ancora dai 220 milioni di passeggeri del 2024 a oltre 300 milioni nel 2035. Sul fronte dei prezzi, il problema del trasporto aereo sono i picchi nei periodi “caldi” dovuti all’esplosione della domanda non compensabile con una maggiore capacità. In media, tuttavia, il costo è relativamente inferiore rispetto ad altri mezzi di trasporto a parità di distanza. Gli investimenti sono, inoltre, in gran parte pagati dai passeggeri nel loro biglietto”.