Tassisti, noleggiatori e il ministero dello Sviluppo Economico si riuniranno martedì 28 febbraio per un tavolo tecnico al ministero dei Trasporti con l’obiettivo di mettere a punto in un mese i decreti per il riordino del settore e la lotta all’abusivismo, dopo la rivolta dei taxi.
La convocazione arriva nel giorno in cui il Parlamento dà il via libera definitivo al decreto legge Milleproroghe con il contestato emendamento Lanzillotta.
Per la prima volta nella discussione interviene Uber, rimasta finora in silenzio. “Oggi siamo finalmente di fronte all’opportunità – afferma il general manager di Uber Italia, Carlo Tursi – di offrire alle persone quello che chiedono: più scelta e qualità nei servizi che usano per spostarsi. Le nuove tecnologie possono e devono consentirlo seguendo regole fatte per tutelare i consumatori e che aprano alla concorrenza nel settore. Solo in questo modo sarà possibile avere servizi più economici e creare lavoro”. Tursi auspica che il governo “ascolti anche le voci dei cittadini e dei consumatori”.
Il percorso che inizia martedì non è semplice. Anche perché i tassisti non hanno una sola voce. Le due associazioni di categoria, Federtaxi e Ugl, che martedì non hanno firmato l’accordo, hanno scritto al ministro Graziano Delrio: “l’intesa – spiegano – non modifica l’emendamento al Milleproproghe e “mette in serio pericolo l’azione di contrasto al fenomeno dell’abusivismo e molte delle cause in essere, intentate anche all’indirizzo di una potente multinazionale dei trasporti”. I due sindacati esprimono “seri dubbi sulla promessa di realizzare in un mese ciò che non è stato fatto in otto anni”.