Si terrà l’11 settembre una riunione straordinaria del Gruppo Ue per la sicurezza ferroviaria, anche se la data deve ancora ricevere una conferma definitiva. Dopo l’attentato sventato al Thalys Amsterdam-Parigi, l’obiettivo dell’incontro tra gli esperti Ue dei 28 e delle compagnie ferroviarie è fare il punto su quali misure possano essere prese sui treni ad alta velocità per aumentarne la sicurezza. Il fatto è che la gran parte delle competenze in materia resta degli stati membri, mentre la Commissione Ue rispetto ad altre modalità di trasporto come per esempio aerei e navi ha poca voce in capitolo.
Al vaglio esperienze già in corso in alcuni stati membri, come per esempio un aumento delle telecamere di videosorveglianza sui treni e nelle stazioni, controlli scanner ai bagagli come in Spagna, verifica delle identità di chi viaggia rispetto ai biglietti nominativi come avviene sugli aerei. In ogni caso a guidare sarà il principio di proporzionalità e il rispetto di Schengen: i controlli di polizia dei viaggiatori possono essere fatti solo a campione e non in modo sistematico e solo in caso di minaccia, quindi le verifiche attualmente in vigore per i passeggeri degli Eurostar verso Londra, fuori area Schengen, non sono possibili sugli altri treni ad alta velocità.