martedì, 5 Novembre 2024

480 comuni applicano tassa soggiorno, ma nessuno fa rendiconto

Sfodera: i risultati raggiunti andrebbero comunicati ai turisti così come avviene all’estero

Sono 480 i Comuni italiani che applicano la tassa di soggiorno (da uno a 5 euro), compresi Roma, Firenze, Venezia, e Torino. Nessuno, in un anno, ha ancora presentato un rendiconto della destinazione degli introiti, o ne ha fatto una comunicazione come invece avviene nella Napa Valley (California, Usa) dove la cartellonistica annuncia ai visitatori gli obiettivi raggiunti con la tassa di scopo, con messaggi del tipo 'Turisti, grazie a voi abbiamo istituito un wine bus gratuito che vi permetterà di raggiungere le cantine del territorio". Il dato è stato sottolineato da Fabiola Sfodera, docente di Marketing ed Economia e vice direttore Citta-Centro Interdisciplinare Turismo, Territorio e Ambiente Università La Sapienza, nel corso del convegno Città del Vino e Censis Servizi.
"In Italia – ha osservato Sfodera – il problema è di mentalità: gli operatori pensano che a fronte della tassa di soggiorno non ci sia niente, che sia solo un modo per rimpolpare le casse dei comuni. Invece é una pratica molto diffusa all'estero, che qui andrebbe comunicata ai turisti e alla cittadinanza con i risultati raggiunti non solo nel territorio comunale, ma nei parchi e aree adiacenti d'interesse turistico. E bene fa – ha concluso – l'associazione delle Città del Vino a considerare la tassa di soggiorno non come balzello ma come opportunità. Una voce fuori da coro, di approccio visionario e positivo".

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