giovedì, 19 Dicembre 2024

Turismo d’impresa, un’altra opportunità da non perdere per l’Italia

Il patrimonio industriale è la nuova frontiera del mercato del turismo locale ed internazionale. Dall’archivio storico e museo della Birra Peroni a quello della Piaggio, l’Italia è costellata da tanti piccoli tesori di turismo d’impresa o turismo industriale.

“Il turismo d’impresa credo che in questo momento si intersechi con il tema dell’identità e delle radici dopo fasi di totale globalizzazione e internazionalizzazione. E credo che intercetti anche il tema molto attuale del turismo esperienziale e dell’edutaiment, l’intrattenimento educativo”, ha spiegato Maria Elena Rossi, direttrice Marketing e Promozione Global dell’Enit nel corso di un evento in cui è stato presentato il libro “Il turismo industriale” di Ettore Ruggiero (Franco Angeli editore) che vuole raccontare questo turismo alla scoperta del “saper fare”.

Secondo Ruggiero il turismo d’impresa è una definizione migliore di turismo industriale perché comprende anche le aziende agricole e artigianali. Le tre ramificazioni su cui si basa questo tipo di turismo, che è una forma di turismo culturale con contenuti umanistici e politecnici, sono i siti dismessi e di archeologia industriale, i musei d’impresa e infine le industrie attive e che sono in grado di accogliere visitatori.

Ma chi sono questi turisti? Nell’ultimo anno dei quasi 860 milioni di presenze turistiche del nostro Paese il 40% sono Millennial tra i 28 e i 42 anni. Cosa cercano? Cose completamente diverse dalle generazioni precedenti: oltre al “green is better”, oltre alla tematica del digitale c’è una ricerca continua del globalizzato ma autentico e il turismo industriale può essere perfetto.

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