File interminabili alle biglietterie del museo del Louvre o della reggia di Versailles, e tonnellate di rifiuti accumulati sugli Champs Elysees e sul sagrato di Notre Dame: gestire milioni di turisti non è facile neanche per una città come Parigi, abituata alle folle di visitatori.
Per entrare al Louvre ci vogliono talvolta più di due ore. Un percorso di visita a senso unico è stato pensato per canalizzare la gente anche all'interno nell'attesa di una riorganizzazione delle sale, che però non arriverà prima del 2017. Non va meglio per i visitatori della reggia di Versailles dove le file da fare sono due: una alle casse, l'altra all'inizio della visita, che fanno salire le ore di attesa sino a quattro. Non per niente l'associazione dei consumatori UFC-Que Choisir ha denunciato condizioni di visita "deplorevoli", mentre il sito dedicato ai musei Louvrepourtous non ha esitato a parlare di "caos".
Se i musei e i monumenti parigini sono saturi (compresa la Tour Eiffel, dove i lavori agli ascensori rallentano da mesi l'ascesa dei 22 mila visitatori quotidiani), anche la città lo é, ma di rifiuti. Chili di bottiglie di plastica e lattine vuote coprono il piazzale della cattedrale di Notre-Dame, dove ci si mette in coda per entrare nella chiesa o salire sulle torri. Situazione critica anche sugli Champs-Elysees, dove ogni giorno passano 300 mila persone e, per via del piano anti-terrorismo, i cestini sono stati chiusi. Il costo per pulire la più bella avenue del mondo è salito alle stelle: 720 mila euro all'anno.
La verità è che Parigi resta una delle mete preferite dai turisti, nonostante la crisi, le piogge e le temperature autunnali che avrebbero potuto scoraggiare molti. Anzi, secondo i tour operator, l'estate 2012 potrebbe superare il record dell'anno scorso: nel solo mese di luglio il 91% delle camere d'albergo era occupato.