martedì, 23 Aprile 2024

Affitti brevi, Italianway: ok riforma ma senza strozzare settore

“Come imprenditori che operano ogni giorno sul mercato dello short term, nel pieno rispetto degli adempimenti legali e fiscali previsti, stiamo dando il nostro contributo di addetti ai lavori incontrando rappresentanti del Governo e degli Enti Locali affinché si metta ordine una volta per tutte al settore dei cosiddetti affitti brevi senza violare la libertà d’impresa e la proprietà privata”. È il commento di Marco Celani, ad di Italianway, all’ok all’ordine del giorno sugli affitti brevi approvato al Milleproroghe a prima firma Pellicani (Pd).

“In Italia – ricorda Celani – sono promossi online circa 430mila case, tra Airbnb, Booking.com, Expedia, Homeaway, italianway.house e altri portali. Stimiamo circa 300mila proprietari, di cui oltre 220mila gestori diretti. I property manager, più o meno professionali sono stimati tra i 20 e i 30mila, molti dei quali gestiscono meno di 20 appartamenti. Una manciata di società gestisce più di 100 appartamenti, meno di 20 oltre i 400. Il turismo extra alberghiero – sottolinea – è una risorsa che consente di ristrutturare patrimonio immobiliare abbandonato e attirare turisti dove prima non arrivavano. Riempire centri che si stanno svuotando. Far lavorare giovani che altrimenti emigrerebbero. Far diventare imprenditori persone di mezza età che si reinventano una professione. Si può decidere di capire questa risorsa o affossarla. Il dialogo con le istituzioni – conclude Celani – ci dice che governo e comuni affronteranno questo tema in modo intelligente, cercando di far convergere diritti e interessi in modo equilibrato semplificando le regole e aumentando i controlli. Meno gestori abusivi e più operatori professionali potrebbero guidare un mercato che può contribuire in modo rilevante allo sviluppo di cui l’Italia ha un estremo bisogno”.

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