“Nel comparto balneare si è registrata una buona affluenza soltanto nelle settimane centrali di agosto, nei week-end di giugno e luglio e nelle località più rinomate come il Salento e la Versilia”: è il bilancio di Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio. La stagione – fa notare l’organizzazione – è partita in ritardo saltando completamente i mesi di aprile e maggio, mentre nei giorni feriali di giugno e luglio la maggior parte delle spiagge sono rimaste, sostanzialmente, vuote.
“Riponevamo molte aspettative per settembre – continua Capacchione – ma tra elezioni, riapertura delle scuole e ritorno del Covid, questo mese si sta rivelando, purtroppo, deludente”. L’assenza del turismo straniero, poi, e la concentrazione delle presenze nei weekend ha aumentato la dipendenza dalle condizioni atmosferiche, quest’anno non particolarmente favorevoli.
“Il risultato complessivo del 2020, rispetto allo scorso anno, ha visto una riduzione degli arrivi e delle presenze, complessivamente, di circa il 40% (-60% a giugno, -40% a luglio e -20% ad agosto)”, precisa il presidente del sindacato dei balneari.