giovedì, 18 Aprile 2024

Alpitour crede nell’Egitto e rafforza investimenti

Con la Tunisia rappresenta il 35% del fatturato del gruppo

L'Egitto resta una destinazione strategica per il mercato italiano e di conseguenza per il gruppo Alpitour. Per il gruppo, il mercato egiziano rappresenta insieme alla Tunisia una quota di circa il 35% del proprio fatturato e i timori dell'instabilità politica ancora in atto non la porteranno a disinvestire. Anzi, il TO sta rafforzando la presenza nel Paese con i suoi marchi (Alpitour, Francorosso, Villaggi Bravo, Karambola) e raddoppia gli investimenti in uomini e organizzazione in alcune località. A Sharm El Sheikh – dove da maggio aprirà un nuovo resort – a Hurgada, Marsa Matruh, Mars Alam o lungo il Nilo, con in programmazione una nuova crociera.
"Con questi nuovi investimenti – spiega Giancarlo Macchia, responsabile dei brand del gruppo Alpitour – abbiamo puntato sull'italianità del prodotto che offriamo e la qualità dei nostri servizi. Per il brand Bravo (a Sharm el Sheikh e a Mars Alam), per esempio, abbiamo raddoppiato i nostri investimenti, per rendere i nostri villaggi al 100% italiani".
Un'eventuale chiusura del Paese al turismo occidentale certo preoccupa l'operatore. "Gli orientamenti politici ci impensieriscono, certo, e seguiamo l'evoluzione della situazione politica costantemente", spiega Macchia. Le autorità egiziane, dice, sono consapevoli dell'impossibilità di rinunciare al turismo. "Sin dalla rivoluzione, tutti i nostri interlocutori (i vari responsabili che si sono susseguiti al ministero del Turismo dalla caduta di Mubarak, ndr), hanno sempre, ripeto, sempre, avuto chiaro in mente il fatto che il comparto sia indispensabile per l'economia del Paese. La realtà è che il mar Rosso e la costa mediterranea sono ancora ‘isole felici', dove i disordini che hanno coinvolto alcune città sono lontani". Negli ultimi 4 mesi, sottolinea, è stato cambiato programma solo per un'escursione su Luxor. Mai nulla, dice, "ci ha fatto pensare di farci ritirare". Presto, conclude, "torneremo ai livelli pre-rivoluzione".
Gli operatori italiani dunque danno piena fiducia al mercato egiziano e anche la decisione adottata dalla Fiavet di tenere la conferenza annuale proprio a Luxor in aprile va in questa direzione. Nel frattempo anche i vettori rafforzano la propria presenza. Come easyJet, che con l'orario estivo, collegherà tre volte alla settimana Milano a Sharm El Sheikh.
Proprio dall'Egitto partirà poi il "multifrequenza" la possibilità cioè di effettuare soggiorni brevi di 3-4 giorni, invece della classica settimana, una delle importanti novità di Alpitour.

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