giovedì, 26 Dicembre 2024

Babbi: Enit ha solo 1 mln per promuovere Italia

E il dg dell’Ente conferma il trend estivo: gli stranieri hanno salvato la stagione

"Troppo presto per fare una stima precisa su questa estate 2013. Tuttavia, dai primi dati che giungono dalle regioni si evince una situazione positiva in fatto di arrivi dall'estero, in linea con il 2012 (+3,5%), mentre persistono difficoltà sul versante domestico". La prima sintesi del trend della stagione estiva arriva da Andrea Babbi, direttore generale dell'Enit, in un'intervista rilasciata in esclusiva al blog "Terra Nostra – ilsole24ore.it".
Ma nell'intervista, il direttore generale pone l'accento soprattutto sui fondi di cui dispone l'Enit. "Su entrate statali per 18 milioni di euro – sottolinea Babbi – l'Enit ne spende 17 per la gestione e un milione per promuovere l'Italia nel mondo. Inoltre – aggiunge – ci sono altri enti che dispongono di molte più risorse di noi. Penso ai 12 milioni di euro dell'Apt Emilia Romagna, ai 25 del Trentino, ai 28 della Sicilia per non dire dei 44 milioni che il governo svizzero affida al proprio ente turistico. Enit dispone di 24 uffici nel mondo, di cui uno in Italia – la sede generale di Roma – per un totale di 200 dipendenti tra italiani (80) ed esteri (120). La rete necessita di una riorganizzazione che abbiamo già avviato su più fasce, cominciando dal ridurre il numero dei direttori (da 14 a 10), quindi abbiamo accorpato alcune sedi estere agli uffici di Ice, Camere di commercio e Regioni, mentre le rappresentanze di Tokyo, Pechino, Mosca e San Paolo del Brasile le abbiamo trasferite all'interno di ambasciate e consolati. In questo modo siamo riusciti in poco tempo a ridurre il personale e risparmiare più di 300mila euro di solo affitti. Ora stiamo provando a trasferire questi risparmi sul versante promozione. Certo, il problema delle risorse è fondamentale e il ministro della Cultura e del Turismo Massimo Bray e il sottosegretario Simonetta Giordani se ne stanno occupando in seno al governo Letta, consapevoli dell'importanza del settore. Fondamentale – conclude – è poi aver riaperto un canale preferenziale con le Regioni, assurdamente inattivo da tempo, con le quali abbiamo cominciato a occuparci di turismo congressuale, per passare ora alle fiere e altri eventi".

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