venerdì, 3 Maggio 2024

Balneari, Gnudi annuncia decreto su concessioni

Alla riunione con le imprese ha chiarito che prima sarà concertato con gli altri ministeri

Un decreto legislativo per dirimere la vicenda delle concessioni demaniali. In questo modo il ministro del Turismo, Piero Gnudi, spera di trovare una soluzione all'annosa questione delle concessioni balneari, su cui ormai da anni pende la spada di Damocle dell'Ue con l'ormai famosa direttiva Bolkestein. L'annuncio è arrivato nel corso di un incontro con una delegazione di parlamentari, rappresentanti di Regioni e imprese del settore, ma Gnudi ha chiarito che "per il varo in cdm bisognerà aspettare la necessaria concertazione con altri dicasteri".
Il decreto legislativo, ha fatto sapere Gnudi, rappresenterà un quadro di riferimento per le Regioni e gli Enti locali, che saranno poi chiamati a gestire un processo di applicazione individuando le caratteristiche migliori per garantire la massima aderenza delle procedure alle specificità locali.
Ai sindacati delle imprese Gnudi ha invece spiegato che il governo si sforzerà di prevedere "un limite massimo di possesso per ogni zona e le concessioni saranno sempre date a persone fisiche o a società in cui le persone siano ben identificabili". Chiaro in questo caso il riferimento ai timori espressi più volte dai balneari su una possibile discesa in campo di multinazionali pronte a monopolizzare chilometri e chilometri di spiagge. 
Soddisfatto per il lavoro dell'esecutivo il responsabile Turismo del Pd Armando Cirillo, per il quale "dalla riunione di oggi emerge un impegno forte del governo per tutelare e rilanciare gli investimenti sulle spiagge". Pollice verso invece dall'europarlamentare Pdl-Ppe Carlo Fidanza, che parla di proposta "confusa e lacunosa"; dell'Anci, per la quale la situazione "può creare problemi anche ai Comuni, che dal 1 gennaio 2016 non sapranno come gestire le concessioni demaniali", e dell'Upi, che chiede che vengano esperite "tutte le vie per non applicare la direttiva Bolkestein".
Intanto, ieri mattina, poco prima che iniziasse la riunione convocata da Gnudi, gli imprenditori sono tornati a protestare di fronte al ministero del Turismo ribadendo il loro 'no alle aste'.   

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