"Mettiamo a disposizione delle facoltà universitarie di archeologia di tutto il mondo i parchi archeologici del nostro Paese". E' la proposta fatta dal coordinatore degli assessori regionali alla Cultura, Mario Caligiuri, nel suo intervento alla Borsa mediterranea del Turismo archeologico a Paestum. "Noi – ha aggiunto Caligiuri – stiamo dalla parte della cultura, unica via d'uscita e di sviluppo del Sud, al cui destino è legato lo sviluppo dell'Italia. Non dobbiamo inventarci nulla. Dobbiamo solo valorizzare quello che abbiamo, in chiave manageriale e turistica, insieme ai privati, per produrre ricchezza ed economia. Il business italiano era e resta le città d'arte, per la loro unicità e per il patrimonio archeologico e dei centri storici".
Secondo Caligiuri, "due restano le vie strategiche sulle quali muoversi senza indugio: formazione e marketing, per promuovere il brand unico Italia. In questo modo si potrà concorrere con maggiore efficacia rispetto al passato nel mercato mondiale dei turismi, guardando in particolare al target asiatico. Per l'Italia e per il sud, in particolare, non è un problema di risorse, ma di come vengono spese. Serve una classe politica consapevole che, parafrasando il titolo di un libro del neoministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, al quale facciamo i nostri auguri di buon lavoro, non sia ostaggio del proprio 'sguardo corto'".