Bene l'incoming, malissimo l'outgoing con qualche segnale di ripresa ad agosto ma che non è riuscito a colmare quanto perso tutto l'anno. Ecco la disamina sull'estate 2013 del neopresidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè, che resterà alla guida per il triennio 2013-2015.
I dati dicono infatti che è il turismo degli italiani la componente più in crisi: nei primi 5 mesi del 2013 gi arrivi dei connazionali nelle mete turistiche italiane sono diminuiti del 14,3% e ancora peggio sono andate le presenze, con una riduzione del 15,4%. Ancora più marcata la caduta dei valori relativi al turismo outgoing, cioè degli italiani all'estero: -10,5% i turisti partiti, -7,4% la spesa e -6,2% le presenze. Dunque nell'estate 2013 alla flessione del turismo degli italiani verso l'estero non corrisponde un incremento equivalente del turismo degli stessi italiani all'interno dei confini nazionali: al contrario, le due negatività sembrano sommarsi.
E' il turismo incoming, piuttosto, quello che offre segnali positivi, seppure moderati: i dati consuntivi del primo semestre 2013 indicano un incremento del 2,2% degli arrivi, del 6,4% della spesa e dello 0,9% delle presenze.
"La crisi dura da 5 anni – ha detto Patanè – il nostro settore ha molto sofferto, lo ha stravolto, gli ha fatto cambiare pelle ed ha portato diverse novità: sono scomparsi, solo per fare un esempio, marchi e operatori storici. Speriamo di vedere presto la luce. Se il turismo vuole essere il polmone della ripresa deve essere considerato di più: tutti ne parlano solo sotto elezioni – si è lamentato il numero uno di Confturismo – ma noi possiamo essere il motore propulsivo per la ripresa del paese". Patanè ha infine lamentato l'eccessiva tassazione che colpisce gli imprenditori italiani, "ha ridotto la capacità di investire delle aziende, spesso non siamo competitivi perché la tassazione negli ultimi 5 anni è stata troppo pesante. Va ridotta".