Il nuovo Codice del turismo approvato dal consiglio dei ministri giovedì scorso non dedica neppure una riga agli stabilimenti balneari. A sollevare la questione sono Assobalneari e Sib. "Il 'turismo del mare' – rileva Renato Papagni, presidente di Assobalneari Italia-Federturismo Confindustria – è incluso tra tutte le possibili tipologie di turismo percorribili nel nostro Paese ma neanche un cenno alle imprese che sottostanno a questo tipo di offerta turistica. Semplicemente sconcertante".
"In questo momento in cui il settore delle imprese balneari sta affrontando i pesanti problemi che derivano dalla normativa della Comunità Europea sulle concessioni demaniali, ci lascia letteralmente allibiti che il governo abbia definito un 'Codice del Turismo' nel quale viene completamente ignorata l'attività, il ruolo, la stessa esistenza delle imprese balneari che sono l'asse portante del turismo italiano" tuona Riccardo Borgo presidente del Sib che aggiunge: "il comma 1 dell'art. 7 della legge 135/2001 che, finalmente, riconosceva le imprese balneari tra quelle turistiche, è stato eliminato. All'Assemblea nazionale delle imprese balneari italiane fissata per il 16 ottobre a Rimini – conclude Borgo – non mancheremo di evidenziare la necessità che, per quanto ci riguarda, lo schema di decreto sul Codice del Turismo debba essere radicalmente rivisto. Sicuramente faremo sentire la 'nostra voce' anche alla Conferenza nazionale sul Turismo che si svolgerà negli stessi giorni a Como".