giovedì, 26 Dicembre 2024

Come cambia il turismo, tra inflazione e digitalizzazione

Nonostante i timidi segnali positivi, il 2024 sarà ricordato in ambito turistico come l’anno dell’inflazione tendenziale (+3,6%) e dell’aumento dei costi energetici per le strutture alberghiere. Queste problematiche, secondo l’Osservatorio Turismo Nomisma per UniCredit, hanno generato nel 37% degli operatori turistici ricadute negative e portato a un aumento della tariffa media giornaliera del 10,9%, in un mercato che si interfaccia con turisti il cui potere d’acquisto è già eroso.

Tra inflazione, costi in aumento ed eventi climatici estremi che non hanno risparmiato l’Italia, il calo della domanda turistica ha inoltre trovato terreno fertile nella scarsa preparazione degli operatori hospitality nell’affrontare le sfide attuali, a cominciare dalla poca digitalizzazione diffusa tra gli hotel. Un report di iCRIBIS ha rivelato come il 43,7% delle strutture mostri una bassa digital attitude, che si traduce in meno prenotazioni e difficoltà nell’intercettare le nuove esigenze dei viaggiatori.

Marco Baroni, CEO della società TITANKA! Spa e a capo dell’Osservatorio Mr PRENO con il quale analizza i trend turistici, spiega che “l’approccio digitale dei turisti è ormai appurato, eppure molte strutture ricettive sono ancora indietro su questo fronte. Sempre più viaggiatori preferiscono visitare i singoli siti web per ottenere informazioni aggiornate su politiche di cancellazione, sicurezza e condizioni sanitarie. I contenuti mirati, che rispondono alle domande specifiche dei viaggiatori o presentano in modo dettagliato i servizi offerti, hanno migliorato l’engagement e hanno contribuito a far sì che i viaggiatori preferiscano visitare il sito diretto per raccogliere informazioni e a prenotare direttamente. Inoltre l’avvento dell’intelligenza artificiale e l’automazione consentono di ottimizzare il customer journey e migliorare la customer experience, grazie a un supporto personalizzato tempestivo e accessibile”.

Un approccio, quello tecnologico, ancora poco utilizzato ma che si adatta sempre più alle nuove esigenze e abitudini dei turisti. Dalla pandemia in poi, infatti, il trend delle prenotazioni dirette presso gli hotel è diventato un tema centrale. In costante aumento di anno in anno, questo cambiamento è attribuibile all’offerta di pacchetti speciali e servizi aggiuntivi da parte delle strutture ricettive, che rendono l’esperienza di soggiorno più personalizzata e attraente per i clienti.

“Si prevede una continua crescita delle prenotazioni anticipate grazie alle promozioni early booking e alla percezione di un’offerta limitata, che spinge i viaggiatori a pianificare con largo anticipo e ha spostato una parte significativa delle richieste per l’estate durante i mesi invernali per assicurarsi le offerte economicamente più vantaggiose”, aggiunge Baroni.

I social media si rivelano fondamentali per gli hotel poiché il viaggio è un’esperienza che le persone amano condividere, e inoltre le piattaforme digitali sono una fonte di ispirazione specialmente per i giovani: il 40% della Generazione Z preferisce cercare informazioni sui social anziché su Google, e il 90% afferma che i social influenzano le loro decisioni di acquisto.

Marco Baroni, che con il centro di raccolta dati Osservatorio Mr PRENO analizza i dati provenienti da oltre mille strutture in tutta Italia tra hotel e camping village per leggere e interpretare in modo predittivo l’andamento delle stagioni turistiche, i dati previsionali e i trend di richieste e prenotazioni in tutta Italia, precisa: “La presenza delle strutture ricettive, su Facebook e Instagram e ora anche TikTok, si è evoluta da una semplice presenza online a una strategia sofisticata e integrata, focalizzata sull’engagement, la personalizzazione e la visualizzazione delle esperienze offerte in struttura. I contenuti dinamici e interattivi sono strumenti imprescindibili a disposizione delle strutture, che possono utilizzarli per vendere camere, informare circa la disponibilità delle stesse, intercettare il pubblico giusto e promuovere la struttura in modo efficace. Al tempo stesso, consentono un’interazione con i turisti prima inedita: lo storytelling visivo, le collaborazioni con influencer o micro-influencer, eventi e contest, o ancora esperienze immersive e user-generated content (UGC) per invogliare il pubblico a condividere le proprie esperienze, sono tutte strategie ideali per posizionare in modo differenziante la propria struttura, offrendo al contempo un servizio utile e divertente ai potenziali clienti”.

Un accento ancora maggiore, destinato ad assumere un valore predominante dal 2024 in poi, riguarda il benessere e la sostenibilità nella scelta delle strutture alberghiere. Secondo quanto evidenziato dall’Osservatorio Mr PRENO, la sostenibilità è diventata un fattore chiave, con un numero crescente di viaggiatori disposti a pagare di più per opzioni di viaggio ecologiche a prescindere dalla meta,
indifferentemente quindi tra città d’arte, mare o montagna.

“Il benessere fisico e mentale è diventato una priorità – racconta Baroni – e molti turisti optano per strutture in grado di garantire opportunità di wellness e al tempo stesso opzioni di viaggio davvero ecologiche. Parallelamente a questa esigenza dei viaggiatori più consapevoli, stiamo assistendo a un forte aumento delle strutture che promuovono pratiche ecologiche per attirare una clientela consapevole dell’impatto ambientale, attraverso iniziative green e pratiche che abbattono gli effetti nocivi sugli ecosistemi in cui operano. Come già rilevato negli anni scorsi, anche il 2024 ha evidenziato come questi trend continueranno a crescere. Le strutture del settore hospitality, di conseguenza, sono chiamate a innovare integrando queste e altre strategie per stare al passo con i tempi”.

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