venerdì, 3 Maggio 2024

Dopo 5 anni aumentano presenze in hotel e occupati: albergatori soddisfatti

Il turismo italiano riparte. Parola degli albergatori. Che non parlano solo di aumento delle presenze e dei pernottamenti (sia degli italiani che degli stranieri) ma anche degli occupati del settore che tornano a dare numeri positivi dopo un bagno di sangue di almeno 5 anni.

“Da gennaio a marzo, come non accadeva da almeno un triennio, le presenze alberghiere – annuncia Bernabò Bocca dall’assemblea di Federalberghi a Saint Vincent – aumentano del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2015 grazie a un +6,3% di italiani e un +4,3% di stranieri. E soprattutto assistiamo alla ripartenza reale delle assunzioni dei lavoratori del comparto che registrano un +1,9% rispetto al 2015, invertendo una tendenza negativa durata oltre un quinquennio”.   

Ma gli albergatori non si accontentano e chiedono a gran voce al governo meno tasse sulle imprese del turismo, meno Far West su Internet, sviluppo delle infrastrutture e incremento delle risorse per la promozione. E soprattutto lotta all’abusivismo. “Occorre intervenire – spiega Bocca – anche sulle lacune normative e sulla sostanziale assenza di controlli sul territorio che consentono all’area grigia della ricettività di dilagare a macchia d’olio nel Far West di Internet mettendo a rischio i consumatori e alimentando la concorrenza sleale. Il piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia – aggiunge Bocca – deve proporre anche misure concrete da attivare immediatamente, già con la legge di stabilità per l’anno 2017”.   

A tenere banco anche i recenti e drammatici fatti di cronaca internazionali, specialmente legati al terrorismo e anche alla tragedia dei migranti, che stanno inevitabilmente cambiando il modo di organizzare e fare viaggi. “Nel mondo di oggi – dice Bocca – dominano la paura e l’incertezza del futuro. Le divisioni che anni fa erano ideologiche sono divenute razziali e religiose, le nostre città sono sotto la minaccia di una furia terroristica che credevamo definitivamente sepolta. Le frontiere tornano a chiudersi, nuovi muri vengono evocati o costruiti ma la paura non deve prevalere e la nostra società deve rimanere aperta, democratica, inclusiva”.    

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