sabato, 4 Maggio 2024

Ebnt: boom crociere ha ricadute limitate su economia italiana

Zini: la cosa importante è il giro di affari che si genera a terra

In questi giorni, anche in coincidenza con il Seatrade di Miami, il mondo delle crociere sta producendo una valanga di cifre il cui senso fondamentale è sempre lo stesso: la crescita. Lo sottolinea l'Ebnt in una nota in cui si ricorda come nel 2011 l'Italia è stato il più importante paese europeo e mediterraneo per quanto riguarda il traffico di navi, il numero di attracchi e passeggeri trasportati (+ 17% rispetto al 2010).
Le previsioni per l'anno in corso risentono ovviamente della tragedia del Giglio e, in tono minore, dell'incendio delle Seychelles, ma alla fine i danni dovrebbero essere limitati al di sotto dell'1%. Eppure, l'Ebnt osserva come "fino a che le crociere restano un fatto di navi, compagnie e porti, la ricaduta sul sistema economico italiano è ancora molto limitata". Sull'economia in generale contano le filiere lunghe che coinvolgono dalla cantieristica, al trasporto locale, ai rifornimenti, al personale imbarcato; e, su scala locale, quello che importa davvero è l'impatto positivo sulle città portuali e sul loro territorio, che altrimenti rischiano di conoscere solo i problemi derivanti da un traffico così imponente.
"Quello che davvero conta per il turismo del nostro Paese – sottolinea il presidente dell'Ebnt Alfredo Zini – è il giro di affari che si genera a terra: sono gli ospiti delle imprese ricettive, lo shopping che si fa nei negozi intorno ai porti, i clienti dei pubblici esercizi, la quota di business che le crociere generano nelle agenzie di viaggio e nei tour operator italiani. E questo dato è ancora ridottissimo".
Gli fa eco il vicepresidente Lucia Anile: "al centro del nostro interesse, che a ben vedere è un interesse strategico nazionale, sta la capacità dell'industria crocieristica di generare reddito in Italia, facendo crescere l'occupazione in tutte le branche dell'economia coinvolte, e producendo un modello di sviluppo stabile e qualificante per i lavoratori, le imprese, i territori. A questo stiamo lavorando con il nostro Osservatorio, senza fermarci alle apparenze, più o meno esaltanti".

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