"I migliori auguri e tutta la disponibilità a passargli un po' dell'esperienza, anche molto appassionata, che ho fatto in quasi quattro anni". Così Matteo Marzotto commenta il via libera del consiglio dei ministri alla nomina di Pier Luigi Celli alla presidenza dell'Enit. Dopo l'indicazione del suo successore, alcune settimane fa, Marzotto aveva fatto ricorso al Tar. Un ricorso, spiega, "necessario", che può sembrare una mossa aggressiva ma che in realtà "è difensiva, anzi vuole essere chiarificatrice in merito ai poteri del commissario". "C'è stata una lunga fase – spiega – in cui la diverse interpretazioni di alcuni atti del governo precedente confondevano le cose. Sulla funzione commissariale (che Marzotto ha ricoperto a partire dal 2009) non ci sono state dal dipartimento del turismo indicazioni chiare e ho solo voluto avere una certezza di responsabilità: il problema non è esserci o non esserci, ma non volevo né eccedere né omettere atti d'ufficio. Non volevo sbagliare".
Tornando all'azione dell'Enit, i suggerimenti di Marzotto sono all'insegna del pragmatismo. "E' necessario fare un grande collegamento con le regioni, con un lavoro quotidiano, viste le ristrettezze economiche. C'è da lavorare ancora sullo snellimento della struttura, è stato fatto un gran lavoro di taglio dei costi ma ce n'è ancora da fare", dice. Per il sostegno al rilancio del turismo, aggiunge, "mi concentrerei su alcune categorie di turismo che hanno potenzialità maggiore. Basta con gli interventi a pioggia. Serve uno stimolo per queste categorie e la prima che mi viene in mente è il turismo accessibile, per i portatori di handicap".