Enit, Jelinic: nel 2025 attesa per numeri record anche grazie a Giubileo


L’Italia si aspetta nel 2025 un andamento del settore turistico “con circa gli stessi numeri” di quelli “record” registrati nel 2024: lo ha detto Ivana Jelinic, ad di Enit, durante l’inaugurazione della fiera internazionale Fitur a Madrid. Un appuntamento a cui l’ente turistico italiano partecipa con uno stand da 445 metri quadri che ospita diverse rappresentanze territoriali italiane (le regioni Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto e il comune di Napoli), nonché della Repubblica di San Marino, di Ita Airways e di 17 aziende private.

Nell’anno appena conclusosi, ha aggiunto Jelinic, “l’Italia è stata in cima alle classifiche per gradimento e scelta”. In attesa dei numeri definitivi, comprendenti l’andamento di dicembre, la stima più recente, fornita dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo, parla di 458,5 milioni di presenze in totale di cui 251,5 milioni da parte di visitatori stranieri, e di 72,1 milioni di arrivi di turisti dall’estero. “Nel 2025, in più, c’è il tema del Giubileo, e poi nel 2026 ci saranno le Olimpiadi invernali. Quindi ci aspettiamo che questa sia una fase veramente molto buona per il turismo italiano”, spiega l’ad.

Il tutto in un contesto, quello spagnolo, che stando agli ultimi dati apprezza la destinazione Italia: nei primi 9 mesi del 2024 gli spagnoli che hanno visitato il nostro Paese risultano in aumento del +15,9% rispetto allo stesso periodo del 2023, crescono anche il numero delle notti trascorse e la spesa sostenuta, rispettivamente del +6,9% e del +33,3%. La Spagna rappresenta il sesto mercato in entrata per l’Italia, con una durata media del soggiorno in Italia di 5 notti per i turisti spagnoli .

“Nell’ambito europeo, certamente l’Italia e la Spagna sono competitor. Quando parliamo invece di destinazioni lontane, penso al Sud America o piuttosto a tutta l’Asia, allora lavoriamo come Europa. E, quindi, in qualche modo, siamo squadra, perché la competizione non è sui singoli Paesi ma proprio sulle fasce di mondo. E, dunque, siamo nella stessa squadra, quella europea”, ha concluso Jelinic.

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