Matteo Marzotto, presidente dell'Enit, e dal 2009 commissario dell'Ente, ha presentato ricorso al Tar, rimettendo indirettamente in discussione la designazione di Pier Luigi Celli alla presidenza dell'Ente che il nuovo ministro del Turismo, Piero Gnudi, ha avviato da poche settimane.
"L'ho fatto per tutelarmi – spiega Marzotto – il ricorso ha solo una motivazione tecnica. Sono felice dell' esperienza che ho fatto all'Enit, che ho guidato per tre anni e mezzo e auguro a Celli i migliori successi. Il mio è un atto dovuto, per mettermi al sicuro". Marzotto nega con decisione di aver presentato ricorso al Tar per la mancata riconferma al vertice di Enit. "E' legittimo che il ministro abbia preso la decisione che riteneva più giusta – spiega – io non rivoglio indietro nulla ma se io ho una responsabilità, devo sapere di averla e me la prendo in pieno. Ripeto: mi sono appellato al Tar per tutelarmi, da parte mia non c'é nessuna animosità". Dalla parte di Marzotto, ci sarebbero, secondo quanto riferisce l'ex commissario, due pareri dell'avvocatura dello Stato sui poteri del commissario.
Nel giugno 2008 Marzotto era stato nominato dal Governo Berlusconi presidente dell'Enit e nell'estate 2009 ne è diventato commissario. Dall'estate 2010 l'Ente è stato dotato di un nuovo cda, formato da 4 membri più il presidente, che in 8 mesi è stato convocato solo tre volte (di cui una ieri), e mai da Marzotto: a convocarlo è stato infatti il vicepresidente Mauro Di Dalmazio. Il nuovo cda sarebbe insomma, in base al ricorso di Marzotto, una sorta di vertice abusivo né avrebbero valore le delibere da esso adottate.
Intanto è ancora in corso l'iter per la nomina di Celli a presidente dell'Ente: nel corso di questa settimana la proposta di nomina andrà all'esame delle commissioni competenti di Camera e Senato. Poi si vedrà, sempre che Marzotto non vinca il ricorso.