Anno maledetto, il 2012, per il turismo italiano. II 2012 ha registrato un calo del -2,5% di presenze alberghiere tra italiani e stranieri che ha significato una perdita di 7 milioni di pernottamenti alberghieri, che accomunati alla parallela flessione dell'indotto ed alla generica frenata delle tariffe ha generato un calo stimabile per il settore in 3 miliardi di euro per il giro d'affari ed un decremento del 10% dei fatturati delle sole imprese ricettive. I dati sono stati raccolti da Federalberghi per mezzo di un'indagine via web. Il calo delle presenze alberghiere è stato pari del 5,4%. Per quanto invece riguarda la componente straniera si è registrata una crescita dell'1%.
Gli italiani hanno fatto segnare indicatori negativi per nove mesi su dodici ad eccezione di marzo (0%), novembre (addirittura +8%) e dicembre (+0,1%). Gli stranieri hanno segnato solo tre mesi di trend negativo (aprile, giugno e settembre), inanellando invece incrementi record a febbraio (+9,7%), gennaio (+9,2%), marzo (+8,6%) e novembre (+6,6%).
Sul fronte dei collaboratori alberghieri il discorso è più articolato. L'anno 2012 ha chiuso con una diminuzione del 3% di lavoratori occupati, quantificabile nel solo comparto alberghiero in 10 mila unità ed in qualcosa come 60 mila a livello aggregato di settore.
"Sono dati sicuramente negativi – commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – eppure guardando al contesto internazionale c'è qualcosa che comincia a luccicare in fondo al tunnel. Al buon risultato della clientela straniera – sottolinea Bocca – che anche nel 2012 ha continuato a scegliere l'Italia, mettendo a segno un lieve ma significativo incremento dell'1%, si contrappone il marcato calo della clientela interna che rispecchia fedelmente la grave crisi economica. Ma dal raffreddamento dello spread, dalla stabilizzazione dei mercati finanziari e dal contenimento del tasso d'inflazione sembrerebbero nascere le condizioni per ridare liquidità alle famiglie e dunque nuovo vigore ai consumi turistici. "La speranza – prosegue – è di una ripartenza nel 2013 delle spese delle famiglie italiane e straniere orientate al settore, incoraggiata da tariffe ferme da tre anni e proposte commerciali sempre più ricche di servizi aggiuntivi". E dal mondo politico, Bocca ora si aspetta "agevolazioni fiscali dall'Imu alla Tares, semplificazioni per l'accesso al credito, promozione massiccia verso i Paesi ad economia forte della destinazione Italia, drastica riduzione del costo del lavoro, oltre ad un piano strategico di breve-media".