Turismo balneare ma anche l'opportunità che in un futuro non troppo lontano l'apporto del turismo possa arrivare al 18% del Pil nazionale. E poi ancora la promozione all'estero, le recensioni on line, la formazione degli addetti del settore e la classificazione delle strutture ricettive. Ha toccato un po' tutti i punti caldi del momento il ministro al Turismo Piero Gnudi nel corso della sua partecipazione di stamani alla trasmissione Radio anch'io su Radio Uno.
"Dobbiamo creare le condizioni perché si continui a investire sul turismo balneare, naturalmente cercando di rispettare le norme europee" ha detto Gnudi rispetto alla mancata coincidenza del sistema normativo delle concessioni balneari in Italia e la direttiva comunitaria Bolkestein, per cui tali concessioni non potranno più essere rinnovate automaticamente ma dovranno essere oggetto di un bando pubblico al momento della scadenza. Altro tema caldo la competenza del turismo "Purtroppo oggi è delle Regioni – ha spiegato – ma se questo andava bene quando il turismo proveniva soprattutto dalla Germania e dalla Francia che già conoscevano l'Italia", oggi che il turismo è anche a lungo raggio, non si deve puntare sulla promozione locale ma "va trasmessa l'idea dell'Italia". Ma Gnudi ha parlato anche di Olimpiadi, e in particolare di una candidatura italiana ai Giochi del 2024. "Le Olimpiadi – ha osservato – vengono assegnate con un'alchimia piuttosto complicata perché si ragiona per continenti: ma se l'alchimia sarà favorevole allora io credo che se ne possa riparlare". E a proposito del no del governo Monti sulle Olimpiadi di Roma 2020, ha chiarito: "E' prevalso un senso di prudenza. La situazione finanziaria del nostro Paese la conosciamo tutti e non era prudente in questo momento mettere il Paese a rischio con spese di grandi dimensioni".