"Il turismo rimane alle Regioni". Così Piero Gnudi, ministro al Turismo ha smentito la possibilità di una riforma del titolo V della Costituzione. "I giornali hanno un po' distorto delle dichiarazioni, che peraltro non erano neanche mie", ha detto al termine di un incontro con il Comitato permanente di coordinamento in materia di turismo per definire le linee programmatiche per lo sviluppo del settore. "Il problema non è la competenza – ha proseguito il ministro – ma che tra Regioni e Stato ci deve essere grande collaborazione".
Riguardo la questione del demanio marittimo, il ministro si augura di "trovare una soluzione che vada bene anche sulle norme impugnate a Bruxelles", in accordo con le Regioni. Per ora "la strada non è stata ancora individuata".
Durante l'incontro alcuni assessori hanno fatto rilievi su articoli del Codice del Turismo: "Abbiamo fatto un tavolo di confronto – ha assicurato Piero Gnudi – speriamo di trovare le soluzioni che vadano bene a tutti per fare le modifiche, in modo che queste perplessità vengano superate". Dalle Regioni, anche richieste di modifica della tassa di soggiorno, sulla quale "il Governo vedrà se saranno compatibili".
Infine l'Enit: ministro e comitato vogliono che l'ente diventi "il braccio operativo tramite cui le Regioni faranno promozione all'estero".