sabato, 4 Maggio 2024

Ora la IA serve per analizzare le emozioni di un viaggio

Quantificare matematicamente la felicità e le emozioni di un viaggio o di una vacanza utilizzando l’Intelligenza Artificiale è una delle grandi sfide nella transizione tecnologica verso il futuro del turismo. Aumentano startup e società che, abbandonate le ricerche di mercato, utilizzano questo sistema per elaborare dati da mettere a disposizione dei principali attori del sistema. Sulla base di queste elaborazioni saranno poi promosse campagne, elaborate strategie, inviate offerte personalizzate.

“Per chi opera nel settore tutto questo è essenziale perché minimizza gli errori, ottimizza i servizi, analizza le abitudini precedenti del viaggiatore e per il cliente finale rappresenta una vera opportunità”, ha detto Paola De Filippo, Gerente General di Sabre Italia, in uno dei forum organizzati sull’argomento alla Borsa Internazionale del Turismo a Milano.

Il viaggiatore potrà quindi contare su offerte adatte a lui, con viaggi proposti nel periodo più congeniale, arrivando pure ad aver garantito il posto preferito in aereo. Un ponte tra l’ispirazione e la progettazione attraverso motori di prenotazione basati su software generativi. Con l’intelligenza artificiale si monitorano quindi le conversazioni sui social, i gruppi a cui si appartiene, le spese fatte. Dopo un periodo di grande considerazione si tiene invece poco conto delle recensioni, perchè spesso si rivelano false.

L’Ia le intercetta solo se contengono una lamentele sul prezzo alto: vuol dire budget disponibile basso. Ma tutto questo innesca due problematiche fondamentali, come ha sottolineato Flavio Tagliabue, dell’Associazione Sturtup Turismo. Il primo è quello della privacy “con l’identificazione biometrica e la categorizzazione delle persone”. Una questione che apre il dibattito sull’accesso e la gestione dei dati personali. La seconda di carattere etico sulla “complessità di tradurre emozioni umane in numeri”.

Insomma l’obiettivo è trovare l’equilibrio tra analisi ed empatia. La necessità di non perdere l’aspetto umano, si sta ponendo anche per gli alberghi, che mirano all’automazione per velocizzare i processi ma anche per contenere i costi. Dove è stato sperimentato in modo eccessivo il risultato non è stati dei migliori. Anche perchè la presenza, l’elemento umano, in questo comparto sono fondamentali.

News Correlate