domenica, 22 Dicembre 2024

Il ritorno dei turisti cinesi in Europa, come sono cambiati?

Dopo anni di blocco dei viaggi internazionali, il 2023 è iniziato all’insegna di una riapertura dei viaggi all’estero per i cittadini cinesi. Da metà gennaio 2023, i viaggi dei cinesi oltre i propri confini nazionali e per la maggior parte rivolti al sud est asiatico sono tornati al 62% dei livelli pre-pandemia, con circa 250 mila cinesi al giorno che fanno 7,5 milioni di viaggiatori al mese. Sempre secondo l’Amministrazione nazionale dell’immigrazione, il numero di cinesi che viaggiano all’estero è aumentato del 117,8%.

“Grazie ai dati raccolti da una serie di fonti autorevoli nel settore, si stima per il 2023 un aumento di 110 mila viaggi aerei dalla Cina verso l’estero, mentre per il 2024 è previsto in 180 milioni il numero di viaggi fuori dai confini di Mainland Cina”, spiega Stefano Generali, Managing Director di Intarget China, commentando la sesta edizione di 𝗜𝗻:𝗖𝗵𝗶𝗻𝗮 𝗠𝗼𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿 dal titolo 𝗥𝗲-𝗗𝗶𝘀𝗰𝗼𝘃𝗲𝗿𝗶𝗻𝗴 𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲: 𝗧𝗵𝗲 𝗥𝗲𝘁𝘂𝗿𝗻 𝗼𝗳 𝗖𝗵𝗶𝗻𝗲𝘀𝗲 𝗧𝗼𝘂𝗿𝗶𝘀𝘁𝘀, l’analisi semestrale dell’Osservatorio di Intarget a Shanghai disponibile in lingua inglese.

Il report, scaricabile al seguente link, ha l’obiettivo di capire se effettivamente possiamo parlare di un ritorno del turista cinese analizzando alcuni dati economici. Inoltre, per comprendere come sono cambiate le abitudini in questi tre anni di chiusura verso l’esterno si possono osservare i risultati di una survey firmata Intarget, basata su dati Global Web Index, e incentrata sul sentiment dei turisti alto-spendenti (tra i 27 e i 58 anni d’età) che per loro stessa ammissione viaggiano due volte ogni sei mesi fuori dai confini nazionali. Emerge un pensiero positivo dove, per il 70%, c’è la convinzione che nei prossimi sei mesi l’economia, i problemi ambientali e le personali risorse finanziarie miglioreranno. In testa tra le tipologie di vacanza preferite dai viaggiatori facoltosi cinesi, i resort (66,2%), le Spa (52.6%) e i parchi tematici (51.4%).

“Abbiamo dedicato una sezione – afferma Anna Pupi, sinologa e analista di Intarget Shanghai – a diversi esperti presenti in Cina a rappresentanza dei propri Paesi per comprendere come è cambiata l’offerta e quali strategie stanno adottando i rispettivi Paesi per intercettare un flusso turistico che ci si aspetta importante. Emerge un’attenzione alla sostenibilità, un’attenzione alla natura e all’outdoor, al turismo lento e allo sport. Non poteva mancare un capitolo dedicato alla tecnologia perché il viaggio, per il turista cinese, inizia dal proprio telefono. Si lascia ispirare dai KOL – i Key Opinion Leader – e cerca idee su Douyin e XiaoHongShu per poi organizzare i suoi viaggi su WeChat e le Online Booking App come Ctrip. La ripresa è avvenuta ed è importante capire come intercettare la domanda inespressa: in questo il digitale è predominante. Abbiamo deciso di dare spazio anche a un elenco di case studies europei virtuosi, questo per capire che cosa ha già avuto successo nel Paese del Dragone e poter stimolare la creatività di enti e aziende italiane”.

Il report cerca di offrire una traccia per rispondere ai cambiamenti del turismo cinese, senza avere l’ambizione di credere che i trend individuati dalle prime evidenze sia sul turismo domestico che sud-est asiatico si presenteranno anche in Occidente, ma con la consapevolezza che la pandemia ha lasciato in eredità nuove sensibilità che si devono tenere in conto nelle strategie promozionali dei territori.

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