giovedì, 14 Novembre 2024

Italiani bloccati dal covid in un resort alle Maldive

Un gruppo di circa 35 italiani è bloccato da diversi giorni dal Covid alle Maldive, nel resort Nakai sull’isola di Alimathà, nell’atollo di Vaavu. Al momento di rientrare in Italia, come previsto dalla normativa locale e secondo le regole dei ‘corridoi turistici’, i viaggiatori sono stati sottoposti a un test antigenico, dopo il quale 12 di loro sono risultati positivi. Un esito confermato poi da un tampone molecolare. Per loro, e altri 24 connazionali che erano stati ospitati nelle stesse stanze, è scattata la quarantena di 14 giorni prevista per i contagiati e i loro contatti stretti dalla normativa locale anti-Covid. Il gruppo di italiani è stato quindi posto in isolamento “in un’area dedicata del resort, senza costi extra per i servizi all inclusive, come previsto dai nostri protocolli”, spiega all’ANSA Marco Mingoli, amministratore delegato della società che gestisce la struttura.

“Il primo caso è stato registrato con le partenze di Natale”, prosegue, sottolineando che si tratta di positivi asintomatici, “anche perché tutti avevano almeno due dosi di vaccino, oltre a essere risultati negativi ai test effettuati al momento della partenza dall’Italia”. Nel resort, riferisce l’ad, è presente un ambulatorio autorizzato dal ministero della Sanità delle Maldive, dove opera un medico indiano specializzato nella gestione del Covid e vengono effettuati i test, che in caso di positività devono poi essere confermati da un laboratorio nella capitale Malé. “Dalla riapertura del corridoio sanitario a fine ottobre, abbiamo ospitato 2.950 persone, con 14 positivi, pari allo 0,45%”, spiega ancora Mingoli, sottolineando il rigore dei controlli.

Ad alcuni vacanzieri in altre strutture di queste isole da sogno, però, sembra andata peggio. “Ci hanno detto che eravamo positivi” dopo un test prima del rientro, hanno raccontano al Tg3 due ragazzi fiorentini rimasti anche loro bloccati, che affermano di essere stati trasferiti in un albergo a Malé e denunciano le cattive condizioni di accoglienza, in attesa di un nuovo test che arriverà tra non meno di 10 giorni.

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