L'Italia piace molto all'estero: la spesa turistica straniera, lo scorso anno, è stata pari a 32 miliardi, di cui il 13% nel Mezzogiorno, +3,8% rispetto al 2011 (+5,3% nel Sud). Eppure si potrebbero attirare ancora più turisti stranieri: in Russia e Ucraina c'é molto interesse a conoscere alcune località del Sud, ma mancano i collegamenti aerei, mentre per catturare i giapponesi servirebbe una maggiore attenzione al loro stile di vita e per i popoli dell'America latina bisognerebbe rinnovare la nostra offerta turistica, troppo spesso ispirata a modelli superati.
"E' necessario sviluppare ed incrementare il maggior numero di collegamenti diretti", spiega Andrea Babbi, direttore generale dell'Enit. Quanto alle lungaggini burocratiche per il rilascio dei visti d'ingresso, grazie allo sforzo di ambasciate e consolati italiani nel mondo, che hanno lavorato in stretto raccordo con l'Enit, è stato registrato un aumento significativo nel numero di visti rilasciati nel 2012: quasi 1,9 milioni in 175 sedi sparse per il mondo. Di questi quasi 1,5 milioni sono stati emessi per motivi turistici.
"Dobbiamo sempre di più segmentare i mercati con maggior crescita rispetto alla loro capacità di spesa, come gli Emirati Arabi, la Turchia, il Messico, il Sud Africa. I turisti che provengono da queste aree desiderano l'Italia assieme all'Europa, l'Italia assieme all' Expo", prosegue Babbi, che aggiunge: "C'è un'Italia dei "turismi" da far scoprire e valorizzare oltre le quattro "grandi" famose in tutto il mondo: Roma, Firenze, Venezia e Napoli". "Per tutti questi nuovi mercati – conclude Babbi – stiamo programmando azioni di promozione finalizzate ad Expo 1015 che è un prodotto straordinario per promuovere l'intero Paese".