Meno tasse e più poteri a ministero, il turismo che vorrebbero gli operatori
Indagine Isnart su 1.615 operatori e imprenditori del settore


Abbassare la pressione fiscale su imprese e famiglie, innovare l'offerta per renderla appetibile ad un turista con minore capacità di spesa, dare un ruolo più forte alla politica nazionale per rafforzare il comparto del turismo. Sono le richieste degli addetti ai lavori secondo quanto risulta dalla ricerca 'Quale politica per il turismo dal nuovo governo nazionale' messa a punto dall'Isnart, tra il 27 gennaio e il 3 febbraio attraverso 1.615 interviste. Operatori e imprenditori intervistati ritengono, infatti, nel 60,2% dei casi, che è necessario un rapido intervento del governo nazionale sul fronte della riduzione della pressione fiscale sulle imprese mentre per un altro 36% il nuovo governo dovrebbe innanzitutto ridurre le tasse sulle famiglie.
Per il 67,8% degli intervistati il nuovo governo dovrebbe attuare una politica per il turismo di livello nazionale. Secondo il 32,6% infatti, solo una politica nazionale può rafforzare la nostra offerta a livello internazionale.     
Per fronteggiare il tendenziale 'impoverimento' della domanda turistica interna, il 60,8% degli intervistati ritiene importante innovare l'offerta per renderla appetibile ad un turista con minore capacità di spesa mentre per il 33,9% la ricetta vincente sta nel focalizzare l'offerta sui turisti stranieri.     
Quanto all'andamento nei prossimi anni della domanda turistica interna, la gran parte degli operatori è pessimista: il 29,4% ritiene infatti che diminuiranno sia quella interna che quella internazionale verso l'Italia ma c'é un 26,5% che crede che se quella interna continuerà a diminuire, quella internazionale verso l'Italia aumenterà.

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